“Aggressione di Sciarè,indignazione e condanna non bastano”

Il coordinamento immigrati del sindacato chiama ad una riflessione sul legame tra gli atti violenti e il clima ostile agli stranieri alimentato dalla politica. "Ma la reazione in difesa dei bengalesi aggrediti ci fa sperare"

Ancora un richiamo a fermarsi e riflettere di fronte all’aggressione di sabato a Sciarè di Gallarate: per il coordinamento immigrati della Cgil, «indignazione e condanna» non bastano più. «L’episodio di Sciarè dovrebbe farci riflettere tutti», spiega Oriella Riccardi. Secondo la responsabile del coordinamento imigrati «le responsabilità di tanta violenza vanno ricercate sicuramente nel clima di diffidenza e di paura verso degli immigrati, paragonati sempre a delinquenti». Ma una parte della responsabilità secondo la Cgil è anche di chi, tra gli amministratori, ha approvato «atti discriminatori verso i cittadini immigrati», citando tra l’altro il caso del bonus bebè “etnico” di Tradate, che escludeva persino i figli di coppie miste formate da un genitore italiano e uno straniero. «Si è creato un clima di odio e di esasperazione che spesso è sfociato in manifestazioni violente e che ha rafforzato quei gruppi xenofobi presenti anche nella nostra provincia e che ora trovano una sponda anche nella propaganda ideologica e xenofoba della Lega». Due dunque i piani, quello della politica ostile agli stranieri e quello dei gruppi apertamente xenofobi, che anche a Varese hanno nuclei forti, come quello emerso nell’inchiesta contro i neonazisti, che se la prendevano nelle loro canzoni con gli ebrei, ma anche con i «negri».

La Cgil sottolinea però anche gli aspetti positivi nella vicenda, vale a dire la reazione dei frequentatori del circolo di Sciarè, che hanno difeso i cinque bengalesi dalla furia dei neofascisti. «Ci fanno sperare che le cose possono cambiare se cambia la cultura della gente, se si riesce a riflettere e condividere valori che la nostra società rischia di perdere di vista, se non si confonde la responsabilità individuale, che è di ogni singola persona, con il colore della pelle o la provenienza etnica».

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Pubblicato il 07 Ottobre 2010

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