Formigoni: “Il PD? Fa bene a venire a lezione in Lombardia”
Così il presidente della regione, intervenuo alla festa provinciale del PdL a Busto Arsizio, "saluta" i "colleghi" dell'altro schieramento iimpegnati nell'assemblea nazionale del primo partito d'opposizione
«ll Partito Democratico? Fa non bene, ma benissimo a venire a lezione in Lombardia». Basta una singola battuta a Roberto Formigoni, il presidente-governatore ormai pluridecennale della regione, per galvanizzare il pubblico della festa provinciale del PdL alla Colonia Elioterapica di Busto Arsizio e fare della puntata del PD su suolo bustocco (a MalpensaFiere) non una sfida sul campo, ma un andare a Canossa. «Mi auguro che non si fermino qui solo oggi e domani, ma vadano in giro, vedano che cosa stanno realizzando i lombardi. Questa è una regione di concretezza e laboriosità, di famiglie sane, la regione dell’eccellenza; la regione in cui, lo dicono i risultati, di elezione in elezione è cresciuto il consenso al centrodestra; una regione sussidiaria, che non pone ostacoli ma aiuta i suoi cittadini, dall’imprenditore all’operaio, a essere protagonisti». La regione senza la quale non si vince: e questo il PD lo sa bene.
Il presidente, giunto alla festa giusto in tempo per "dare il cambio" al ministro della Difesa Ignazio La Russa che lo aveva precedeuto sul palco, si è espresso su vari temi, sollevati dai giornalisti delle testate locali invitati a fare domande, ma sempre insistendo sulla specificità ed eccezionalità del contesto lombardo, che per numeri e qualità spicca nel panorama nazionale.
Ovviamente, non poteva mancare un parere sul federalismo, visto che proprio ieri il consiglio dei ministri ha varato i primi decreti relativi a questa riforma. «È potenzialmente molto importante, a patto che si fatto bene» avverte Formigoni. «Non nasconderò che stiamo ancora scalando la montagna». Chiave il concetto della "spesa standard": ossia l’avvicinamento, verso un valore mediano, dei costi unitari per la sanità, ad esempio: «una connessione chiara fra quello che i cttadini pagano in tasse e i servizi che come regioni eroghiamo». Non deve più accadere che ciò che da noi costa tot, «in certe altre regioni costi tre, cinque volte tanto, a spese di tutti i contribuenti», l’avvertimento del presidente. Formigoni si è anche sposto dichiarando che si batterà personalmente perchè con la riforma si premi in modo chiaro la «virtuosità»: insomma, il tenere i conti in ordine. Dovrebbe essere la norma: in Italia, ahinoi, è cosa talmente rara da necessitare di un premio.
«La Lombardia ha la sanità migliore, l’unica col bilancio in pareggio» vantava il presidente, ricordando il percorso svolto per reperire le risorse atte a mantenere e sviluppare l’"eccellenza lombarda" (regolarmente presa di mira dalle opposizioni) in questo fondamentale campo di spesa regionale. «Lo strumento dei ticket è servito a mantenere gli alti livelli del servizio, i lombardi hanno dimostrato di essere pronti a pagare di più per una sanità che funziona. Unici, abbiamo il pareggio di bilancio grazie ai ticket, che abbiamo potuto tagliare». Infine, sui tagli che piovono da Roma, nel generale contesto da vacche magre, Formigoni auspicava di poter riportare entro qualche settimana buone notizie per gli enti locali lombardi: «i ministri cominciano a capire che i tagli per la Lombardia dovranno essere più bassi».
Su Expo, poi, il presidente ha riferito della delicata partita sull’acquisizione dei terreni su cui si svolgerà l’Esposizione universale del 2015, affidata al commissario straordinario, il sindaco di Milano Letizia Moratti: «sarà lei a scegliere la soluzione che preferisce».
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