Il jazz italiano conquista la città

Tutto ha funzionato a dovere e il Gallarate Jazz Festival ha chiuso in crescendo la sua ottava edizione. I segnali positivi, del resto, non erano mancati fin dall’inaugurazione, quando per l’omaggio musicale del Roberto Mattei Quartet a Bill Evans si era andati vicino al tutto esaurito al Teatro del Popolo. La risposta del pubblico nei concerti successivi (Alex Bioli Quartet, Claudio Fasoli Emerald Quartet, Inguazù Acoustic Trio) è stata in linea con quella del primo concerto, fino al finale della formazione “Mu”, ospitata dalla prestigiosa cornice del MAGA, Museo d’Arte Gallarate, domenica 3 ottobre. Da segnalare l’ottimo riscontro della mattinata dedicata alle scuole, la necessità di aggiungere qualche sedia al Teatro del Popolo per il pubblico accorso ad ascoltare il trio Iguazù e gli oltre 150 musicisti che hanno partecipato ai seminari dedicati a “Basso elettrico e nuove tecnologie tra jazz, world music e avanguardia” (tenuto da Augusto Gentili), canto moderno (a cura di Massimo Beretta ed Antonella Montrasio) e clave e poliritmia nel latin jazz (Iguazù Acoustic Trio).

Partito per un tour in Africa il direttore artistico della manifestazione Max De Aloe, questa volta nelle vesti di musicista, è l’assessore alla Cultura, Isabella Peroni, a commentare i risultati del festival, quest’anno sostenuto economicamente anche dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia: «Non era facile confermare un’iniziativa come quella del Jazz Festival in un periodo ancora influenzato dagli effetti della crisi e difficile per le casse degli enti locali. Abbiamo adottato una politica di contenimento dei costi puntando comunque a una proposta di alta qualità, particolarmente attenta al jazz italiano, premiata da un pubblico numeroso, competente e partecipe. La risposta degli amanti della musica costituisce il dato più bello e positivo per chi, a vario titolo, si è impegnato nell’allestimento della manifestazione».