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La storia della mafia nel nuovo libro di Picozzi
Sono trascorsi quasi 150 anni da quando la parola “mafia” è comparsa per la prima volta. Un libro ne racconta lo sviluppo in un susseguirsi di documenti e immagini
Massimo Picozzi, Cosa Nostra, storia della mafia per immagini, (ed. Mondadori Electa). Il volume si avvale di una prefazione di Carlo Lucarelli, scrittore, sceneggiatore e conduttore televisivo, e di un contributo di Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, da decenni in prima linea nella lotta al crimine organizzato. Sono trascorsi quasi 150 anni da quando la parola “mafia” è comparsa per la prima volta, nel 1863, in un testo scritto: si trattava di un’opera teatrale i cui protagonisti erano uomini dotati di un profondo senso morale, spietati nei confronti dei prepotenti ma pronti a soccorrere i bisognosi, un’immagine che rimane a lungo e tenacemente radicata nell’immaginario collettivo. “E’ sorprendente come l’identificazione del mafioso con l’uomo d’onore, sopra le leggi ma con leggi proprie, giusto con i deboli e spietato con i prepotenti – dice Carlo Lucarelli nella prefazione- abbia dovuto attendere Tommaso Buscetta – nel 1984- per essere appena incrinata. Solo grazie alla sua testimonianza si è cominciato a comprendere la struttura di Cosa Nostra, la gestione del potere, il ricorso alla violenza e agli omicidi”. Firmato da uno dei maggiori esperti italiani di criminologia, questo volume è la prima storia fotografica mai realizzata di Cosa Nostra. “L’impegno – dice Massimo Picozzi – è stato quello di restituire fatti e protagonisti attraverso le immagini, accompagnandole con didascalie narrative che non prevalessero sugli scatti nel loro valore di documento, nella loro capacità di trasmettere emozioni”. Accanto ad essi spiccano le figure di coloro che sono stati vittime della mafia, a testimonianza del costante impegno civile di magistrati, forze dell’ordine e privati cittadini. Come evidenzia Pietro Grasso nel suo contributo, “la cultura della legalità va oltre la semplice osservanza delle leggi e delle regole..è la forza dei deboli, delle vittime dei soprusi e delle violenze, dei ricatti del potere”.
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Massimo Picozzi, Milano 1956, psichiatra e criminologo, insegna Criminologia presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC, dove dirige il Centro di Ricerca sul Crimine. Consulente delle Forze dell’Ordine, si è occupato in qualità di perito dei più importanti fatti di cronaca degli ultimi dieci anni. È considerato il maggior esperto italiano di criminal profiling, e accanto a numerosi articoli scientifici, apparsi sulle riviste specializzate nazionali e internazionali, è autore di quattordici volumi, tra cui Giovani e Crimini Violenti, Pedofilia e Un oscuro bisogno di uccidere. In coppia con Carlo Lucarelli ha scritto cinque saggi, tutti pubblicati per Mondadori. Nel 2009 ha curato Scienze Forensi, il primo trattato italiano di criminalistica, con la collaborazione delle
Forze dell’ordine, di numerosi docenti universitari, magistrati e avvocati.
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