“Non trasferiamo l’azienda all’estero. Reguzzoni ha preso una cantonata”
Valerio Del Curto, presidente della Donati Sollevamenti srl, risponde all'interrogazione scritta fatta dal capogruppo alla camera della Lega Nord. "Troppi errori in quella interrogazione"
«Abbiamo appreso dell’interrogazione a risposta scritta fatta dall’onorevole Marco Reguzzoni al ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. Ma in quell’interrogazione ci sono tanti errori». Valerio Del Curto, presidente della Donati Sollevamenti s.r.l. e amministratore delegato della controllante Demag Cranes & Components spa, mantiene un tono pacato, nonostante nel mirino del capogruppo della Lega Nord alla camera dei deputati sia finita proprio la sua azienda che ha sede a Daverio.
Reguzzoni nella sua interrogazione al ministro sostiene che «il piano di ristrutturazione della Donati Sollevamenti intenzionata a procedere in modo unilaterale verso il licenziamento di 38 dipendenti del sito di Daverio rappresenta un problema di cui come deputato del territorio intendo farmi carico».
«Innanzitutto – precisa Del Curto – non c’è alcuna decisione unilaterale in corso perché siamo nella fase iniziale di trattativa sindacale. Lo scopo del progetto di ristrutturazione punta a riportare in utile l’azienda, rendendola nuovamente competitiva con l’intera gamma dei suoi prodotti attuali, per garantirne il futuro ed aprendo così le porte ad ulteriori espansioni, peraltro già pianificate, su nuovi mercati».
La Donati Sollevamenti srl è passata dai 23 milioni di fatturato del 2008, con un utile di 50 mila euro, ai 18 milioni di euro del 2009. Tra l’altro un concorrente ha recentemente acquistato il cliente più importante (una società americana) dell’azienda di Daverio. «Il settore del sollevamento industriale in Italia – continua il presidente dell’azienda – ha raggiunto il suo punto di minimo a inizio 2010, facendo segnare un -35% rispetto all’anno record 2008. Negli anni a seguire abbiamo perso progressivamente cospicue quote di fatturato in linea con il trend negativo di settore, i cui segnali di ripresa sono ancora deboli e incerti». A fine anno la Donati Sollevamenti srl chiuderà con un fatturato di 15,5 milioni di euro.
Il progetto di ristrutturazione non riguarda tutta l’azienda, ma solo una parte della produzione, relativa alla componentistica meccanica. «La Donati è l’ultima azienda del settore che si fa in casa tutti i componenti, come i paranchi – spiega il presidente dell’azienda di Daverio- . Sono reparti che non sono più economici, quindi in futuro non intendiamo più produrre questa componentistica ma l’acquisteremo, facendo ciò che fanno tutti i principali concorrenti del settore. E a questo scopo, continueremo ad utilizzare i nostri fornitori italiani storici, che stanno per la maggior parte a Varese e nelle province vicine».
C’è un passaggio dell’interrogazione di Reguzzoni che Del Curto non esita a definire «una cantonata pazzesca» ed è quello che riguarda la delocalizzazione. «La decisione di trasferire all’estero la produzione – sottolinea Reguzzoni nella sua nota scritta – non trova una ragion d’essere nei numeri dell’azienda che vede impiegati 91 dipendenti, alimenta l’economia dell’indotto con altri 200 posti di lavoro…».
«La Donati Sollevamenti srl – conclude il presidente dell’azienda – non ha alcuna intenzione di trasferire alcunchè all’estero, nè il cuore dell’attività produttiva che resta in esercizio nè i servizi tecnico-amministrativi, commerciali e quant’altro. È in fase di valutazione, sempre nell’ottica del necessario risparmio costi, la possibile localizzazione futura di parte dell’azienda presso la sede dalla controllante Demag Cranes & Components spa ad Agrate Brianza, che ha spazi disponibili. Ma anche questa è una decisione che andrà presa nel lungo periodo.Penso che Reguzzoni sia stato mal consigliato».
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