Ieri sui tetti, oggi a Roma
Alcuni ricercatori dell'Insubria che ieri hanno manifestato alla sede di via Valleggio a Como hanno raggiunto Montecitorio, il cuore della protesta del mondo universitario
Sono partiti di buon ora per raggiungere la capitale dopo un pomeriggio sui tetti della sede di via Valleggio a Como. Alle 10.30 due ricercatori della facoltà di scienze dell’Insubria si sono aggregati al sit in nei pressi di Montecitorio dove i manifestanti hanno affollato la piazza e stanno seguendo l’evolversi l’esame alla Camera del disegno di legge del ministro Gelmini. «Abbiamo voluto portare il nostro sostegno agli studenti e ai colleghi che manifestano sui tetti delle università romane. La motivazione che ci ha spinto a partecipare a questa giornata è la stessa che ci ha portato ad aderire alla Rete 29 aprile – spiega Andrea Penoni, ricercatore della facoltà di scienze dell’UnInsubria -. Lo facciamo per il futuro dell’università e della ricerca pubblica in Italia. A preoccuparci non è solo il taglio ai finanziamenti ma anche la continua precarizzazione: non vogliamo un’università fatta solo di ricercatori precari e a tempo parziale. Tutto ciò mina non solo la durata della ricerca ma soprattutto la sua qualità». Per la giornata di oggi a Roma non è stato ancora fissato un "programma della protesta": «Decideremo volta per volta – hanno spiegato ai giornali i ragazzi presenti – quali saranno le nostre azioni». Molti studenti stanno raggiungendo i pressi di Montecitorio a piedi, con autobus, tram e metropolitane.
Intanto in tutta Italia la protesta si fa sempre più accesa. A Firenze un centinaio di giovani dei collettivi di sinistra stanno presidiando il padiglione del Polo di Scienze Sociali dove intorno alle 11 dovrebbe parlare il sottosegretario Daniela Santanché. La politica del Popolo della Libertà è stata invitata a un dibattito su "Comunitari (ex)tra comunitari – Padroni a casa nostra…?" organizzato dagli Studenti per le libertà. A Milano, una parte degli studenti in corteo è improvvisamente entrata nella sede dell’Agenzia delle entrate di via Manin. I ragazzi, una decina, sono riusciti a salire sul grande balcone soprastante all’ingresso e hanno srotolato uno striscione con la scritta "Più soldi alla scuola meno alla guerra’". Il blitz è stato accompagnato da lanci di uova e oggetti verso l’ingresso dell’agenzia che è stato quasi subito chiuso. A Napoli la protesta si è concentrata nella sede dell’Orientale, Palazzo Giusso dove, sul portone d’ingresso, è stato affisso uno striscione: "Chiuso per lutto". Cortei e proteste anche a Palermo dove gli che stanno manifestando da questa mattina contro la riforma Gelmini hanno bloccato l’ingresso del porto e la stazione centrale delle Ferrovie.
Foto: www.youreporter.it
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