“La Tigre nel cuore”, al lavoro per lo statuto
Incontro questa sera nell'ufficio del sindaco Farioli con Armiraglio e il notaio Lainati per preparare le basi del consorzio. Attesa tra i tifosi che sabato saranno tutti in piazza per sostenere la squadra. Salomi: «Pronta una mozione di sostegno»
Sindaco e presidente onorario della Pro Patria al lavoro nella serata di oggi per scrivere il nuovo statuto insieme al notaio Lainati. Chiusi nell’ufficio del primo cittadino Farioli si stanno gettando le basi per il consorzio "La tigre nel cuore" che sta nascendo con l’idea iniziale di raccogliere soldi per salvare la squadra di calcio bustocca caduta nuovamente in gravi difficoltà finanziarie a causa della decisione della proprietà di non rispettare gli impegni presi e di non versare quanto dovuto ai giocatori e allo staff in termini di stipendi e contributi.
Il presidente onorario Alberto Armiraglio (in piedi nella foto accanto al sindaco) non fa trapelare nulla di più sui nomi che entreranno a far parte del consorzio, soprattutto quelli degli imprenditori che dovrebbero dare sostanza al consorzio. Enrico Salomi, consigliere comunale di maggioranza, annuncia una mozione da parte sua nel prossimo consiglio comunale: «Chiederò il sostegno di tutta l’assemblea a questa iniziativa – ha detto Salomi uscendo dall’ufficio del sindaco – spero che anche l’opposizione capisca che la Pro Patria è un patrimonio della città e che non si può lasciare che le cose vadano a scatafascio». Poi cita l’esempio del consorzio per la Cimberio Varese: «Il modello da seguire è più o meno quello anche se più ampia è la partecipazione dei bustocchi e più senso avrà questa operazione – ha detto – a Busto c’è molta fibrillazione per questa iniziativa».
Ora bisogna attendere sabato 20 novembre quando da una parte i tifosi manifesteranno in centro (piazza San Giovanni dalle 17) a Busto per sostenere la Pro Patria e dall’altra ilo sindaco Farioli incontrerà Savino Tesoro che, per il momento, resta alla finestra a guardare come si evolve questa iniziativa a metà tra l’azionariato popolare e la cordata di imprenditori. Tutti dicono che coloro che hanno i soldi ci sono e sono pronti a metterli per la Pro, staremo a vedere.
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