“La tigre nel Cuore” emette il suo primo vagito
L'associazione a sostegno della Pro Patria è nata ufficialmente con la firma degli undici soci fondatori. Farioli, nominato presidente, ha già parlato con i tifosi per rassicurarli: «C'è chi vuole acquistare il club»
Le firme in calce all’atto notarile sono undici, quanti una squadra di calcio. E proprio in nome e per conto di una squadra di calcio, la mitica Pro Patria, Alberto Armiraglio, Gigi Farioli, Paola Reguzzoni, Gianfranco Sommaruga, Davide Alfano, Piero Monticelli, Alberto Riva, Ninetto Pellegatta, Ivo Azzimonti, Giorgio Marchini, Vito Ruggiero hanno firmato l’atto costitutivo dell’associazione di sostegno e promozione "La Tigre nel Cuore", come annunciato nei giorni scorsi. I soci fondatori hanno già versato la prima quota associativa di 1000 euro a testa per cominciare, davanti al notaio Mario Lainati che, anche lui, non ha fatto mancare indirettamente il suo contributo, offrendo gratuitamente il suo lavoro di stesura degli atti e dello statuto.
In molti sono già pronti a sottoscrivere la loro cuota per entrare nell’associazione alla quale si potrà aderire con una quota partecipativa minima di 50 euro. Presto verranno realizzati anche dei point per poter aderire e il presidente dell’associazione, nella persona del sindaco Gigi Farioli, farà da garante perchè questi soldi vadano effettivamente alla società per superare questo momento di difficoltà. Lo stesso sindaco ha anche incontrato il patron della società Savino Tesoro il quale avrebbe assicurato
al sindaco (il condizionale è d’obbligo visti i repentini cambi d’umore, ndr) di non procedere alla liquidazione della società e al ripianamento dei conti nel caso si facesse avanti una proposta seria di acquisto: «Tesoro mi ha assicurato che farà la sua parte se e solo se si faranno avanti proposte serie – ha detto il primo cittadino incontrando i tifosi in piazza San Giovanni – e noi stiamo lavorando con l’associazione proprio per questo. Naturalmente non farò nomi sugli imprenditori che si stanno impegnando ma posso assicurare che si tratta di una cordata che vuole bene alla Pro Patria».
Farioli ha anche assicurato che verrà aggiornato giorno per giorno il popolo biancoblù sugli sviluppi dell’associazione tramite il sito internet del Comune e che, questa volta, chi metterà dei soldi potrà stare sicuro che non finiranno "ai giocatori per pagarsi il ristorante e i vizi personali" – com’è avvenuto nel caso del fallimento Zoppo. Serviranno alla società per portare a termine gli impegni di campionato, per far funzionare l’intera macchina sportiva che ruota intorno ad una partita e per fare da collegamento tra l’uscita di Tesoro e l’arrivo dei nuovi compratori. Presto verrà aperto un nuovo conto corrente dell’associazione nel quale confluiranno anche i danari già raccolti con quello precedentemente aperto. Non è da escludere che l’associazione, qual’ora prendesse una certa corposità, possa entrare a far parte della nuova compagine societaria ma, in questo caso, andrebbe valutata attentamente la situazione. Paola Reguzzoni, amministratrice delegata di Agesp, propone di acquistare il marchio della Pro Patria: «Nel caso dovessimo trovarci alle brutte almeno lo salveremmo», mentre i tifosi, rassicurati dalle parole del presidente-sindaco, hanno già annunciato la mobilitazione per raccogliere i soldi a livello di club. Uno spiraglio si è aperto, nonostante la pioggia continui a bagnare Busto Arsizio, ora è il momento di far risorgere nuovamente l’aurora sulla Pro Patria.
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