Piazza Trento e Trieste, la pedonalizzazione divide, sui posteggi si mugugna
In attesa dell'arrivo del monumento ai caduti, pareri diversi sull'opportunità di chiudere al traffico metà piazza, come previsto. Intanto il vicino posteggio di via Alberto da Giussano, resta in buona parte inutilizzato
In piazza Trento e Trieste la pedonalizzazione divide i commercianti. Buone notizie invece per gli automobilisti, finalmente, con la riapertura di via Crespi, come anticipatoci sul posto dagli addetti ai lavori, mentre i passanti assistevano, le mani in tasca, agli ultimi lavori per chiudere questo intervento.
Un semplice giro in centro basta a dare l’idea dell’impatto, viabilistico e d’altro tipo, delle trasformazioni grandi e piccole previste nei piani dell’amministrazione – o dei privati. In via Solferino il posteggio temporaneo, creato per ovviare alla chiusura di gran parte di piazza Vittorio Emanuele II, causata dai lavori di rimozione del monumento ai caduti, verso metà pomeriggio è ancora semivuoto, circondato dal fracasso delle benne al lavoro fra le rovine di quello che fu un rione antichissimo.
Chi volesse azzardare un attraversamento del centro da lì verso piazza Trento e Trieste, ancora oggi doveva compiere il seguente "percorso di guerra": a destra su via Montebello, avanti fino al semaforo (a tre tempi) causa nuovo divieto in via Marliani; poi da via Zappellini a destra su via Borroni e da lì in piazza Vittorio Emanuele, o quel che ne resta; infilarsi in via Carducci, e con due strette svolte in via Pozzi, da lì in via Fratelli d’Italia; in piazza Garibaldi svolta obbligata a sinistra su via XX settembre, poi a destra al semaforo su viale Cadorna, a destra di nuovo in via Correnti. E poichè parcheggio in piazza Trento e Trieste non ce n’è mai stato prima, figurarsi ora, a sinistra su via Manara prima e via Alberto da Giussano poi. Qui il parcheggio a pagamento, fiore all’occhiello dei piani di gestione della sosta, è a sua volta semideserto (foto). Per un’ora e venti si pagano euro 2,40.
Quella dei parcheggi è una delle questioni più sentite in città. Se ne è parlato di recente anche in commissione, fra consiglieri comunali e tecnici. Il Comune cerca di disciplinare la sosta e tenere le auto fuori dal centro e lontane dalle strade, i bustocchi vorrebbe parcheggiare e basta. «Via Alberto da Giussano? È come andare dall’orefice, noi l’auto la lasciamo gratis in piazzale Bersaglieri», a mezzo chilometro di distanza, ci fanno sapere in un negozio di piazza Trento e Trieste, chiedendoci però l’anonimato. «Il giovedì e il sabato, però, quando c’è mercato e lì non si può posteggiare, è il caos». I negozianti di piazza Trento e Trieste, che sarà pedonalizzata a metà, lui lati nord e est, sono preoccupati. Non tutti, perché c’è chi potrà anche beneficiare della nuova sistemazione, ma è così. «Qui, un cliente che ha feetta, in settimana come fa? Non saranno venti metri di pedonalizzazione in più a portarci dell’altra clientela, a piedi qui si viene già, sotto i portici».
Da Rebesco, la signora Maria Turissini che getisce il negozio, punto di riferimento per gli articoli da disegno e non solo, confessa «forte preoccupazione» per la probabile scomparsa dei già pochi posteggi della piazza. Un flusso di traffico in entrambe le direzioni le passerà davanti all’ingresso, a differenza di uno monodirezionale come adesso. Non è la sua unica perplessità. «Siamo un po’ al buio» dice, e non si riferisce a carenze d’informazione: è che manca una sufficiente illuminazione. «Devono curare un po’ anche il verde in questa piazza, però, non lasciarlo a ostruire la visuale: così questa verdura non serve a niente, meglio un bel prato ben tenuto, preservando gli alberi» fa additando palme e canne che chiudono un angolo. Quanto al monumento ai caduti in arrivo, di cui per ora in piazza campeggia il basamento in cemento grezzo e un’impalcatura, l’esercente esprime qualche perplessità sul fatto che un manufatto così grande si venga a trovare in una piazza relativamente piccola.
A dieci metri l’uno dall’altro, poi, l’esecrazione e la lode della pedonalizzazione: all’edicola e al bar, rispettivamente. Se della prima e dei suoi problemi, causa lavori e parcheggi venuti a mancare, scrivevamo già qualche giorno fa, al secondo, rilevato appena il mese scorso dalla nuova titolate, la nuova sistemazione andrebbe a puntino. La pedonalizzazione funziona, dice Giovanna Alagna, la titolare del locale, «l’esperienza fatta in cinque anni col bar di via San Gregorio me lo conferma. Anche lì, chiusa al traffico la via, clienti più numerosi e più tranquilli, senza l’assillo dell’auto in divieto, del disco orario, del parcometro. Si parcheggia fuori, si fanno due passi, basta informarsi: c’è anche la possibilità di un abbonamento. E una multa, ti costa come un mese di posteggio». Anche lei però raccomanda che per il futuro della piazza, si provveda ad illuminazione e cura del verde. E appare preoccupata, semmai, per la concentrazione di traffico che graverà sulla parte di piazza aperta ai flussi veicolari: «Pullman, corrieri per le consegne e il carico e scarico, c’è sempre movimento». L’aria non sarà delle migliori.
Al Comune ascoltare tutte queste voci, a volte contrastanti, e trovare l’uovo di Colombo viabilistico in grado di prevenire gli ingorghi di domani.
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