Professore accusato di frasi antisemite al Classico
Istruttoria in corso a scuola. Va ancora accertata la verità, ma intanto i genitori hanno segnalato il caso alla dirigente Tam Baj che ha assicurato massima attenzione nel seguire il caso
Un professore di religione del Liceo Classico Cairoli si trova sottoposto a un’inchiesta disciplinare interna perché accusato, da alcuni genitori, di aver pronunciato frasi antisemite durante una lezione in una quinta ginnasio. Il caso è stato segnalato alla preside, Daniela Tam Baj, che ha immediatamente aperto una procedura amministrativa; in pratica una “contestazione di addebito”, prevista dalla legge sulla pubblica amministrazione, che il prossimo 18 novembre arriverà a conclusione, con l’audizione del professore e dei testimoni. Al docente in oggetto sono stati concessi i dieci giorni di rito per elaborare un’autodifesa ma, al di là degli aspetti amministrativi, la vicenda sta facendo discutere anche perché diversi ragazzi hanno segnalato alle famiglie, nei giorni scorsi, alcune prese di posizione un po’ “fuori dalle righe” del professore.
Dalla scuola fanno sapere che c’è un’istruttoria in corso e rimarcano la massima volontà di fare chiarezza. La preside si è attivata immediatamente, dopo la segnalazione dei genitori, ma va anche sottolineato che la vicenda sarà trattata con equilibrio per evitare ingiustizie: non vi è alcuna certezza, al momento, che quella frase sia stata effettivamente pronunciata.
Come andrà a finire? La dirigente sta svolgendo un’inchiesta per conto dell’istituzione scolastica e ha già acquisito diverse testimonianze su cui vige il più stretto riserbo.
Le persone che hanno avvisato la preside avevano anche paventato una possibile denuncia penale, ma fino ad oggi avrebbero preferito attendere un’equa e serena disamina dei fatti da parte della scuola. Il lavoratore coinvolto – che non ha avuto alcun provvedimento a suo carico fino a questo momento – rischia una sospensione, a seconda della gravità del fatto, con il blocco dello stipendio, per alcuni giorni. Della vicenda sarà informato anche il disciplinare dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese (il provveditorato) e la curia della diocesi di Milano, a cui è delegato il reclutamento dei professori di religione.
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