Ricercatori sul tetto a Como, sgomberati dalla Polizia

In una trentina erano saliti per appendere uno striscione e presidiare il tetto. Domani comparirà un manifesto funebre su Repubblica

Clamorosa protesta anche all’università di Como nel pomeriggio di oggi, mercoledì, da parte di alcuni ricercatori che sono saliti sul tetto dell’edificio di via Valleggio per appendere uno striscione e presidiare il tetto. I ricercatori sono stati poi raggiunti anche da alcuni professori e infine da una ventina di studenti saliti per dare manforte. Verso le 16 poi sono stati costretti a scendere dalle forze dell’ordine. La trentina di persone salite è scesa senza opporre resistenza alle forze dell’ordine. Ieri avevano occupato, con i colleghi milanesi, il balcone del rettorato dell’università statale di Milano.

Per domani si annuncia una nuova forte protesta organizzata in accordo con le università di Brescia, Milano Bicocca e Pavia. Sul quotidiano Repubblica apparirà un manifesto funebre firmato da dottorandi, assegnisti, bosrsisti, ricercatori, professori associati e ordinari che decreta la morte dell’università pubblica “venuta a mancare dopo una riforma epocale all’età di 922 anni”, si legge nel testo del necrologio. Di seguito c’è l’appello a fermare il disegno di legge “riforma Gelmini” che , secondo chi sta protestando, affosserebbe una ricerca già sottofinanziata cronicamente ma che occupa ancora il secondo posto a livello europeo per produttività pur essendo trentesima su 34 in Europa per spesa rispetto al prodotto interno lordo. I tagli da centinaia di milioni di euro, secondo i ricercatori, renderà materialmente e definitivamente impossibile mantenere gli attuali standard qualitativi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Novembre 2010
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