ASSB e Comune, Salomi (PdL): “Bene parlarne, ma qui si sbagliano tempi e oggetti”

Il consigliere critica Mariani (PD), intervenuto in consiglio sui mutamenti dell'assetto dell'associazione che rappresenta le società sportive bustesi

Sulla questione ASSB, dopo Valerio Mariani per il PD, interviene a stretto giro un collega "dall’altra parte della barricata": Enrico Salomi, consigliere comunale nelle file del PdL – per la precisione, costituente il gruppo dei Cristiano Democratici per il Popolo delle Libertà. I suoi anni alla vicepresidenza (di nomina non politica, e ci tiene) dell’associazione che rappresenta e tutela le società sportive cittadine gli danno il destro per controbattere, non tanto all’asserzione di Mariani che i temi relativi vadano portati in consiglio comunale, idea che condivide, quanto ai tempi e modi della dichiarazione. «Mariani fa bene a porre la questione, ma si sveglia con tre anni di ritardo. Del resto  è ormai da circa quattro anni, che con Genoni rappresenta il consiglio comunale in ASSB. La questione degli impianti sportivi, ad esempio, è stata posta già tre anni fa, quando ancora Agesp Servizi era di là da venire. Posta alla sua maniera è errata: con ASSB non abbiamo un vero e proprio gestore, la linea la dà comunque l’amministrazione comunale. La gestione dei campi da tennis è stata affidata a metà degli anni Ottanta, quando quelli di via dei Sassi erano una landa desolata; lo stesso è stato fatto poi durante l’amministrazione Rosa per il palazzetto dello sport (oggi PalaYamamay), quando io stesso lo definivo "un palestrone"». Attenzione, avverte Salomi, qui nessuno «si sente defraudato di alcunché»: si tratta di «decisioni politiche», che come un tempo hanno fatto affidamento su ASSB, in un quadro mutato lo fanno con Agesp Servizi. Ma il discorso è più ampio, prosegue il consigliere, che cita due esempi, causa tipica di contenziosi: i contributi alle società sportive e l’assegnazione di spazi e orari nelle strutture. Non molto tempo fa, durante il voto di uno dei periodici rinnovi degli enti di nomina comunali, con individuazione di quelli da eliminare, Salomi con un emendamento cercò di inserire fra questi ultimi il comitato di gestione dei contributi (che è di nomina politica, con componenti espressi dai gruppi consiliari). Proposta bocciata, «fra gli altri da Mariani stesso: non aveva capito. L’ASSB stessa deve creare un tavolo di confronto sui contributi, non si può lasciare la cosa a un comitato di nomina consiliare». Su spazi e orari, stesso problema: al momento si decide più o meno caso per caso, con confronti fra assessore competente e le varie società, e dispute piuttosto accese. Per Salomi, ASSB dovrebbe inverce assumersi un ruolo di mediazione più deciso. Tanto più che ora, «con la prossima assemblea, si varerà il nuovo Statuto per rinunciare alla presenza dei due rapprsentanti del Comune in giunta e riorganizzarsi come una Onlus». Quanto a Mariani, «per me ha sbagliato tempi e oggetti dell’intervento, giunto in ritardo sugli sviluppi; ma non a chiedere di parlarne nella sede opportuna».

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Pubblicato il 14 Dicembre 2010
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