“Cari ex finiani tornate, sarete come il figliol prodigo”

Il leader del Pdl Nino Caianiello detta la linea sul ritorno dei transfughi: nessuna vendetta, sono vittime di un raggiro di Fini. Manterranno il posto nelle giunte, e se altri vorranno rientrare saranno accolti a braccia aperte

Avviso ai naviganti di Futuro e Libertà, dopo l’annuncio del rientro di un gruppo di assessori nel Pdl: le porte sono ancora aperte. Chi ha seguito Fini può tornare indietro e senza pagare dazio. Gli assessori manterranno il posto e non saranno bollati come traditori, bensì reintegrati «come il figliol prodigo». Motivo? Sono stati «fregati da Fini», che aveva garantito loro la permanenza nel centrodestra salvo poi cambiare rotta politica. Nino Caianiello, leader gallaratese del Pdl, spiega il perché di questo perdono politico.

Cominciamo dal punto più crudo: alcuni dicono che i ribelli, ancorché pentiti, debbano comunque pagare dazio.
«Hanno fatto un passo indietro, non li avevamo cacciati prima dalle giunte, non li puniamo oggi. Il nostro è un atteggiamento coerente. A queste persone, quando avevano abbracciato Fini, avevamo detto solo di riflettere sulla loro posizione. Oggi, a maggior ragione, non li biasimiamo dopo che hanno chiarito la loro posizione, come noi chiedevamo».
Ma è serio un comportamento del genere?
«Ripeto, noi non avevamo mai chiesto loro di lasciare, bensì di chiarire. Credevano di far parte di un partito di destra, nel centrodestra, alleato al Pdl e alla Lega. E’ gente che è stata presa in giro da un Fini che ha espresso ben tre posizioni diverse, a Mirabello, a Bastia Umbra, e poi con la fiducia il 14 dicembre, quando si è schierato all’opposizione… adesso dice che fa il terzo polo, ditemi voi dove vuole andare…».
Dunque, sono vittime.
«Non sono vittime, sono però state disorientate. Hanno creduto nel loro leader, ma sono stati buggerati». 
Prima abbandonano Berlisconi, poi abbandonano Fini, è una doppia giravolta, o no?
«Parlando chiaro, abbiamo atteso che capissero la cazzata che stavano facendo, e adesso che l’hanno capita, che gli diciamo? Ora non ci vai più bene? E poi secondo me l’elettore non si è neanche reso conto a livello locale dello scossone. Persone come l’assessore Martignoni sono comunque rimaste nelle linee delle giunte. L’importante è che non creino distonie nella realizzazione di un programma elettorale».
Non in tutti i casi siete stati così generosi: il partito a Varese ha posto un aut aut all’assessore di Fli Salvatore Giordano…
«Ricordo che quando Fini è passato all’opposizione il viceministro Urso, che lo sostiene, si è dimesso dal governo. Dopo il 14 dicembre, anche a Giordano è stato chiesto un chiarimento. Il discorso è generale: bisogna dire a tutti, attenzione, guardate che non potete mantenere una posizione contro il Pdl e la Lega». 
E quelli che non sono ancora tornati?
«Noi abbiamo un sistema bipolare, io proporzionalista ma ho accettato questa realtà; noi dobbiamo includere, non escludere».
La porta è aperta anche per Luca Ferrazzi, l’ex assessore regionale che si è messo a capo dei ribelli?
«Ha fatto una sua scelta personale, che non capisco, ma rispetto. Credo però che un quesito se lo sia posto in questi giorni. Quando riterrà di darsi delle risposte, valuterà se restare dov’è adesso o tornare indietro. E perché no? Nella vita siamo in un continuo divenire…».
E il sindaco di Luino Pellicini?
«È in una situazione particolare, vedremo».
Com’è ecumenico, non la conoscevamo così disposto al perdono in politica…
«Non sono ecumenico, cerco di essere realista. Il compito di un leader, come mi definite voi, anche a livello locale, è unire e non dividere: ogni testa è un piccolo mondo, bisogna mettere insieme le ambizioni di tutti, bisogno avere ascolto e comprensione delle esigenze degli altri. E poi….». 
Cosa?
«…c’è anche la parabola del figliol prodigo. Io sono laico ma tengo sempre conto della tradizione religiosa. Lo dice anche il vangelo, ‘lasciate che i pargoli vengano a me’…ma non è un mercato, attenzione, solo se condividono certe impostazioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Dicembre 2010
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