Chiama i vigili: multato
Disavventura in largo Giardino per il consigliere comunale Audio Porfidio, che si opporrà in giudizio e contesta la sanzione inflittagli, a suo dire ingiustamente
Continua la battaglia tra Audio Porfidio e la Polizia locale bustese. L’ultimo episodio è di pochi giorni or sono. La vigilia di Natale il consigliere comunale de La Voce della Città si è visto recapitare, a mo’ di sgradito regalo, una multa. Le circostanze in cui gli è stata inflitta, nove giorni prima, senza contestazione sul posto, hanno del paradossale. Era stato lui stesso, infatti, a sollecitare un intervento del comando a fronte del continuato uso dei posteggi al centro di largo Giardino, spazio antistante la Procura, che l’amministrazione, dietro richiesta dello stesso consigliere, ha disposto di rimuovere a seguito delle obiettive difficoltà di movimento riscontrate nel piazzale, soprattutto di primo mattino un vero caos. Ma le due vigilesse in servizio di pattuglia, giunte sul posto, dopo aver sanzionato due auto posteggiate nei parchggi "incriminati" (già in precedenza circondati da nastro rosso per impedire l’accesso, nastro che il vento aveva però spezzato), hanno pensato bene anche di includere nel conto generale proprio l’auto di Porfidio, in quel momento posteggiata sul vialetto d’accesso pedonale alla Procura (foto) – come in altre occasioni, ammette senza problemi l’interessato. Il veicolo era fermo accanto al camioncino (a cui carico non risultano ancora multe, viceversa) dell’addetto che stava provvedendo alla posa di piante tipo "Stelle di Natale" per abbellire ulteriormente lo spazio verde che il consigliere, nella sua veste di assicuratore, a sue personali spese sponsorizza: e presso il quale ha fatto anche installare un monumento in memoria dei magistrati vittime dei crimini di mafia e terrorismo.
«Non mi hanno messo il foglietto giallo, non me l’hanno nemmeno contestata sul posto, "perché impegnate in altra contestazione", ed ero lì, per scaricare le piante» protesta imbufalito il consigliere, dicendosi «perseguitato» perchè «rompo le scatole, chiamo, segnalo, vai di qua, vai di là, insomma faccio il mio dovere di consigliere», laddove vi sono situazioni che reputa meritevoli d’intervento.
La multa, da 78 euro più spiccioli, gli è stata appioppata in base all’art. 158 del Codice della Strada, per sosta sul marciapiede. Interpretazione che ovviamente il multato respinge. «Non conoscono il Codice» scuote la testa, «quel vialetto non è nemmeno uno spazio pubblico assimilabile a marciapiede, ma una pertinenza privata del tribunale» insiste. «Certi mestieri dovrebbero essere una vocazione, ma questi martellano dove vogliono. Altro che prevenzione, parlare col cittadino». Non lo rabbonisce neppure l’imminente partenza del comandante della Polizia locale Casale, che lascia Busto in questi giorni per Monza: per colmo di reciproca sfortuna, Porfidio ha casa anche in quella città, e prima o poi le loro strade si incroceranno di nuovo. «Dopo nove anni s’è svegliato e ha cominciato a fare multe per il posteggio contromano…».
«Per me questa multa è nulla» attacca Porfidio, che annuncia ricorso al giudice di pace, ed eventualmente anche di segnalare un’ipotesi di omissione di atti d’ufficio per la mancata multa al camion.
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