Il “miglior addestratore militare del mondo” pronto per l’Aeronautica italiana

Cerimonia nell’hangar 8 dell’Aermacchi per il roll-out, l’uscita dalla fabbrica, dei primi due esemplari del T-346A prodotti in serie: “Diciamo al mondo che possiamo fare produzione, non solo progettazione"

Armacchi T-346AL’addestratore militare M-346 dell’Aermacchi diventa grande, esce dalla fabbrica e i primi due velivoli prodotti in serie a Venegono Superiore (Varese) saranno consegnati all’aeronautica militare italiana nei prossimi giorni. Il tutto con un nuovo nome: T-346A. La lettera “T” sta per trainer, mentre la lettera A è data ai velivoli in dotazione all’esercito. Altri 4 addestratori per l’aeronautica itlaiana sono in produzione, mentre 12 saranno realizzati per la forza aerea di Singapore.
La presentazione ufficiale dei primi due super aerei è stata fatta nelle sede dell’Alenia Aermacchi a Venegono Superiore, alla presenza di tutti i dipendenti, progettisti e rinnovati vertici della società che hanno reso possibile quello che molti, come ha definito il presidente Giorgio Brazzelli, credevano potesse essere solo un sogno: «Oggi diciamo al mondo che siamo capaci non solo di progettare grandi aerei. Abbiamo creato il migliore addestratore militare del mondo, e possiamo anche produrlo in serie».
Martedì mattina, presente anche il presidente degli industriali varesini Michele Gragliaè stato infatti eseguito pubblicamente il roll-out, ovvero l’uscita dall’hangar. Le prove in volo saranno effettuate più avanti. Il roll-out è soprattutto un gesto simbolico per dire che l’aereo è pronto.

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l’M-346 esce dalla fabbrica 4 di 11

L’M-346 è un velivolo molto particolare, la cui progettazione è stata avviata già nel 2000. All’avanguardia su tutto, comandi digitali, pilotabile con un joystick, è capace di istruire i piloti a guidare tutti gli aerei di ultima generazione. Fino ad oggi ne erano stati prodotti tre protitipi, tutti in esposizione nell’hangar 8 dell’azienda.
Massimo LucchesiniMassimo Lucchesini, nuovo amministratore delegato di Alenia Aermacchi e “padre dell’M-346” come lo ha definito Brazzelli, ha spiegato che «oggi dimostriamo al mondo che siamo in grado non solo di effettuare la progettazione di uno dei più avanzati velivoli militare del mondo, ma anche di effettuare una produzione in serie, come ci aveva inculcato l’ingegnere Ermanno Bazzocchi ai suoi tempi. Stiamo solo seguendo un suo insegnamento. Oggi siamo in grado di realizzare fino a quattro velivoli al mese, le premesse ci sono tutte e sono in corso contatti con diverse realtà in tutto il mondo».
Tanto che l’azienda ha già annunciato di avere in produzione altri due velivoli. «Pascal diceva che i più grandi rivoluzionari sono quelli che realizzano i progetti con qualità, dedizione, competenza – ha concluso l’amministratore delegato -. Noi di Aermacchi rientriamo in questo tipo di archetipo e non posso che augurare lunga vita alla società, al territorio e ai suoi velivoli».

Carmelo Cosentino, ex amministratore delegato e oggi vicepresidente di Alenia Aermacchi, non ha nascosto la propria soddisfazione: «L’uscita dall’hangar dell’T346 per noi vuol dire molto. Sono i primi due velivoli non prototipi, realizzati in serie. È come quando si vara una grande nave, i ringraziamenti vanno soprattutto alle maestranze. Si sapeva che c’era l’aereo, quanto facciamo oggi è un messaggio al mercato: stiamo dicendo che siamo in grado di fare produzione in serie. Non mi resta che dire a questi aerei benvenuti nel mondo dell’aeronautica».
«Questi due aerei sono un successo di Aermacchi ma anche del sistema Italia – ha dichiarato soddisfatto il generale Vecciarelli -. Siamo qui a celebrare il successo di una macchina eccezionale che vedrà i piloti a essere più pronti e operativi con gli aerei di ultima generazione. Quello che era un sogno oggi e una realtà. Nelle prossime settimane saranno a Pratica di mare per verificare la concretezza operativa e per sistemare eventuali carenze con i nostri piloti. Ma crediamo fermamente che questo programma, quello dell’M-346, avrà anche una luce europea».

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Pubblicato il 21 Dicembre 2010
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