Isis Facchinetti: freddo in aula, studenti in subbuglio
Circa un centinaio di studenti dell'Ipsia non sono entrati a lezione per la bassa temperatura. Il preside non approva ma riconosce: il problema c'è. La Provincia ha già mandato dei tecnici, domani in arrivo i dirigenti
Troppo freddo, a scuola non ci vado. Così hanno pensato stamattina un centinaio circa di studenti dell’Isis Facchinetti di Castellanza che, constatata la temperatura ancora una volta non soddisfacente delle aule, ne sono rimasti fuori. Si trattava solo di una parte degli studenti – in maggioranza entrati nei due edifici di Itis e Ipsia (progetto moderno, ma ormai antico di mezzo secolo, del compianto architetto bustocco "Richino" Castiglioni) coordinati dall’istituto affidato alla direzione del professor Carlo Famoso.
«I caloriferi non è che non vanno in assoluto, dopo un po’ vanno, ma si accendono diciamo alle 9,30» diceva uno studente, Matteo, all’uscita; «entrando a lezione si gela. Le aule dopo un po’ si scaldano, specialmente ai piani superiori, ma in laboratorio… All’Ipsia hanno protestato, il preside ci ha fatto una scenata…»
Famoso, alla domanda se si prenderanno provvedimenti contro i ragazzi che «hanno colto l’occasione» di bigiare (freddo per freddo, si evitava almeno l’interrogazione…), non nega che si terrà conto del fatto, e si è fatto inviare dalle classi gli elenchi degli assenti, se non altro per avvisare i genitori. Il dirigente scolastico spiega la situazione cercando naturalmente di non ingigantire l’accaduto, ma di circoscriverlo al problema tecnico, di per sè risolvibile. L’istituto, a conclusione delle giornate degli Open Day scolastici, si era reso protagonista di una più che apprezzabile iniziativa all’inizio del mese per richiamare nuovi studenti e svecchiare l’immagine. Non è proprio il momento di appannarla. Il problema del freddo, però, è reale. «Se vogliamo fare un’informazione corretta» riferisce ai cronisti «in termini di temperature all’interno degli edifici qualcosa non va, da alcune settimane, a differenza degli inverni passati». La brutta stagione è cominciata male: e già il 22 novembre scorso, un lunedì, gli studenti erano scesi in agitazione, sempre per il medesimo problema. All’Ipsia, l’edificio a destra dell’ingresso, infatti, si gelava. «L’amministrazione provinciale dietro nostra richiesta è intervenuta, questo ci terrei a sottolinearlo» dice il dirigente scolastico. «Io quel giorno non c’ero, essendo a Cantù come membro di commissione per un esame di Stato per l’abilitazione professionale dei geometri. I tecnici comunque sono stati inviati» e sono intervenuti, ma il problema non è stato risolto, come si vede, in modo definitivo. Ora, dopo due giorni di chiusura festiva, si è riproposto, tanto che qualche genitore si è sentito in dovere di segnalarlo ai quotidiani. «Era prevedibile una situazione critica, tant’è che con un fax avevo chiesto alla ditta responsabile di farci trovare gli ambienti adeguatamente riscaldati» precisa il professor Famoso. «Stamane, a fronte della protesta dei ragazzi, li ho invitati (energicamente ndr) a entrare; ho avuto anche conferma che domani verranno qui i dirigenti del settore scuola della Provincia di Varese».
Ai ragazzi, Famoso ha qualche ramanzina da fare: non solo a quelli che con l’ottima scusa del freddo in aula non sono entrati a lezione. Il riferimento è a vecchi e cronici problemi di infiltrazione nella palestra, che si ripropongono ad ogni pioggia abbondante o prolungata. «I pluviali non ce la fanno, soprattutto se certi ragazzi buttano rifiuti che possono poi finire a intasare le canaline». Quanto al freddo, il dirigente riconosce che c’è; ma anche che la Provincia si è mostrata attenta e disponibile a intervenire, e dunque ai ragazzi si chiede di avere pazienza, nell’attesa che le temperature tornino nella norma. Sperando che il problema non si trascini oltre, perchè le previsioni sono da brividi.
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