Un “Premio per la pace” targato Varese
Il Governatore Formigoni ha premiato il medico di Betlemme che ha realizzato il primo intervento di plastica ricostruttica di un timpano a un dodicenne. Grazie alla scuola dei medici varesini
Suhaib ha 12 anni.Fino a poco tempo fa, andava nella sua scuola in Palestina e veniva deriso. Suhaib non ci sentiva: era affetto da una moderata ipoacusia, che gli creava problemi di apprendimento e soprattutto grandi difficoltà di comunicazione e relazione. Suhaib era molto timido, non sorrideva mai, nascondeva spesso il volto agli sguardi altrui.
Dopo 4 anni di attesa, Suhaib è stato operato al timpano sinistro. Una ricostruzione plastica realizzata dal dottor Guglielmo Romano dell’ospedale di Circolo di Varese. È rimasto in Palestina, a Betlemme, accanto ai suoi cari, accudito nella sua terra grazie a un gemellaggio tra il locale ospedale e quello di Varese realizzato lo scorso anno da CBM Italia.
Nostante gli studi all’estero, Shehadeh è tornato a casa per assistere la sua gente: «Nel 1997 sono tornato a Betlemme ma non trovavo centri o ospedali in cui esercitare. Ho iniziato a spedire cv e lettere ovunque, spiegando l’importanza della chirurgia otorinolaringoiatrica, finché Edmund, il direttore del Basr, non mi ha chiamato, proponendomi di aprire un reparto di otorinolaringoiatria. Abbiamo proceduto per piccoli passi, formando uno staff, comprando attrezzature e strumenti, eseguendo per lo più interventi di chirurgia minore. Dal 1997 però non ho più avuto occasione di aggiornarmi, anche per questo l’esperienza presso l’ospedale di Varese è stata estremamente utile».
Nel progetto è coinvolto il reparto di otorinolaringoiatria diretto dal professor Paolo Castelnuovo. Grazie al finanziamento concesso da Regione Lombardia, il gemellaggio si è concretizzato, infatti, in una grande azione di formazione per il personale medico e infermieristico dei due dipartimenti coinvolti dell’Ospedale di Betlemme e nel potenziamento della strumentazione per la pratica chirurgica a loro disposizione nell’unità di Otorinolaringoiatria.
Il divario dei due sistemi è profondo, magrazie all’impegno di entrambi gli staff sanitari e ai contributi della Regione, qualche passo in avanti nell’assistenza alle persone in una terra provata da guerre e lotte: «I miei insegnanti varesini – ha commentato Shehadeh – lavorano in un centro di eccellenza estremamente attrezzato. Io ho dovuto combattere per 5 anni per avere un debrider – uno strumento che consente di "frammentare ed aspirare" le masse polipoidi con minimo danno alle strutture nasali – mentre a Varese ne hanno tantissimi, così come i telescopi e i microscopi per le visite. Noi qui, ad esempio, abbiamo un solo microscopio, e peraltro siamo l’unico ospedale in tutta la Palestina ad averlo! La chirurgia endoscopica dei seni paranasali, inoltre, è proprio una nuova “scienza” anatomica, poiché lavora sui seni internamente, e non frontalmente. Il prof. Castelnuovo – primario di Otorino presso l’ospedale di Varese – è uno dei 10 chirurghi migliori del mondo in questo settore, ha 25 anni di esperienza alle spalle, ed è un vero e proprio pioniere. Ci sono degli strumenti, prodotti dalle migliori aziende del mondo – che portano il suo nome, come alcuni strumenti endoscopici. Ora potremo praticarla anche qui, come primo e unico ospedale di tutta la Palestina.Oltre che con il prof. Castelnuovo e con il dott. Gugliemo Romano, ho lavorato con il Dr Maurizio Bignami, anch’egli un luminare della chirurgia endoscopica e proveniente dalla scuola del prof. Mario Sanna, numero 1 in Italia nel suo ambito».
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