Un altro “mattoncino” per la casa alloggio Anffas di Sacconago
Lo hanno messo del donne del Soroptimist international club, il cui contributo ha permesso di realizzare un secondo bagno attrezzato per i disabili. Ma nella struttura, cresciuta a suon di donazioni, "c'è" mezza città
Una struttura ancora nuova e giovane, che cresce di giorno in giorno grazie alle donazioni. C’è mezza Busto, letteralmente, "dentro" la Comunità alloggio Brugnoli-Tosi della Fondazione Anffas-Lion Mario Ravera, in via Piombina a Sacconago. La solidarietà, paradossi dell’etimolgia, si costruisce un pezzetto per volta. Così anche oggi, lunedì 31 gennaio, con le donne del Soroptimist International club Busto Arsizio-Ticino Olona, capitanate dalla presidente Pina Belloli, a salutare il risultato del loro contributo: un secondo bagno specialmente attrezzato per le esigenze dei disabili, che qui sono di casa. Sì, perchè per i dodici ospiti fissi e i due che, a rotazione, vengono accolti in qualità di "servizio di sollievo" per le famiglie che hanno gravi difficoltà a seguirli continuativamente, questa è casa. Nella comunità alloggio, una vera casa-famiglia, i ragazzi, tutti condizionati da handicap gravi di tipo psicofisico e motorio, non passano comunque la totalità del loro tempo, molti frequentano centri specializzati, o vengono accompagnati da personale della struttura, che può contare anche su medici e infermieri, anche in giro per uscite in città, o per attività altre come ad esempio l’ippoterapia.
All’ingresso della struttura, pienamente attiva ormai da quasi quattro anni, la placca che riporta i nomi di cittadini e associazioni che si sono distinti, offrendo un generoso contributo, fa un certo effetto. Ci sono tutti i cognomi della Busto storica. La città, all’occorrenza, sa metterci del suo: «ma bisogna saperla coinvolgere» dice Piero Magistrelli, presidente di Anffas, fra una stretta di mano e un saluto l’altra dopo il rinfresco, affiancato dai "suoi" ragazzi. Sono stati lui e il compianto Bruno Tosi, ricorda, a coinvolgere tutti questi soggetti. Magistrelli ancora scuote la testa al pensiero dell’amico da poco perduto, «lo conoscevo da 40 anni, e da 25 eravamo insieme impegnati nel sociale. Come lui ne rimangono ormai pochissimi, di quella generazione di bustocchi e imprenditori» che dal darsi da fare nell’industria, in tempi a un tempo più semplici e più prosperi, che paiono ormai lontani e leggendari («oggi c’è troppa apparenza, troppa esteriorità»), hanno "allargato il tiro" alle necessità socio-assistenziali. La comunità alloggio, struttura privata, è costata 1,85 milioni di euro: un milione messo dai fondatori (Magistrelli, Tosi, Franco Mazzucchelli, Luigi Brugnoli, Gianluigi Armiraglio), 850mila raccolti con le molteplici donazioni, grandi e piccole, del gran numero di soggetti di cui si è detto. Cui si è aggiunta oggi, ultimo mattoncino, quella del Soroptimist, associazione di donne impegnate negli affari e nelle professioni, fondata ad Oakland nel 1921, che si prefigge l’avanzamento della condizione femminile e dei diritti umani. Con varie iniziative di solidarietà, naturalmente, come quella odierna.
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