Gran Galà delle polemiche, scontro tra Comune e Nuoto Club
L'assessore Gianni Sparacia e l'amministrazione replicano alle "provocazioni" dell'associazione sportiva: "I soldi andranno al Banco per la famiglia, a chi soffre la fame in città"
Il Gran Galà dello Sport ha sempre fatto notizia per gli ospiti illustri che ha portato a Gallarate, da Pizzul a Mike Bongiorno a Maria Teresa Ruta e Carmen Russo, ma (in diverse occasioni) anche per le polemiche sui costi della serata. Quest’anno è la vicenda del Nuoto Club ad accendere anzitempo le polveri, con la richiesta di destinare l’incasso della serata a sostegno delle società sportive. La provocazione non è piaciuta all’amministrazione comunale: "Nemmeno le finalità benefiche del Galà dello Sport 2011 – notano con disappunto a Palazzo Borghi – hanno potuto sottrarre la manifestazione alle provocazioni del Nuoto Club Gallarate".
Dal Comune la risposta non si è fatta attendere: si ricorda il valore dell’iniziativa come "momento leggero, per famiglie" da affiancare alle occasioni culturali cittadine promosse da Maga e Fondazione, ma si punta l’attenzione soprattutto sulla finalità benefica della serata. "L’incasso della serata – spiega ancora l’amministrazione – sarà devoluto al Banco per la Famiglia Madre Teresa di Calcutta, realtà che distribuisce generi alimentari a chi non è in grado di sfamare se stesso e i propri cari. Risulta dunque incredibile che all’Amministrazione si chieda testualmente: «Ma se per una volta la beneficienza la facessimo alla Città?». Piaccia o no ai responsabili del Nuoto Club, sul territorio comunale non esistono solo le questioni legate a corsie e attività agonistiche. Tale consapevolezza è, invece, ben presente a chi governa Gallarate, come dimostrano i circa 9 milioni di euro gestiti annualmente dai Servizi Sociali". A Palazzo Borghi si esprime anche l’auspicio che dalla "inconcepibile polemica" siano tenuti fuori "campioni del calibro di Viola Valli e Massimiliano Rosolino". Gli stessi campioni che, finiti nel gorgo delle polemiche, sono stati chiamati in causa da Nino Caianiello di Amsc, che ha suggerito loro di pagare di tasca propria per ripianare il debito del Nuoto Club.
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