“Non ce la fanno? Possiamo gestire noi il nuoto”
La situazione debitoria del Nuoto Club è pesante: 127mila euro da pagare. Caianiello li mette in guardia: "Ci sono altre società sportive e potremmo gestirlo anche noi, il nuoto"
Amsc cerca di mettere alcuni punti fermi sulla questione che oppone l’azienda e il Comune al Nuoto Club. Ecco dunque la versione dell’azienda comunale, rappresentata dal presidente Alberto Ramponi e dal direttore generale Nino Caianiello. I due spiegano che l’accordo Amsc/Nuoto Club era regolato da un protocollo d’intesa a tre, firmato nell’aprile 2009 anche dal Comune.
Il debito del Nuoto Club
E’ indubbiamente il cuore della vicenda, anche se viene vista con occhi diversi dalle due parti. "Al 31 gennaio – puntualizza Ramponi – hanno debiti per 127mila.389,50 euro", comprese due fatture (15.484 euro complessivi) che scadono a febbraio e marzo. "Ma da aprile del 2009 – chiarisce ancora Ramponi -hanno pagato solo una fattura di 8350 euro, le altre non sono state pagate, hanno fatto i loro porci comodi". Nino Caianiello è pronto a discutere della sostenibilità dell’attività sportiva: "Se non riescono a gestirla, ci dicano cosa vogliono. Se non ce la fanno, possono farlo anche altri. Anzi, per competenze e strutture potremmo farlo anche noi".
La scuola nuoto
Il Nuoto Club sostiene che è stata sottratta da Amsc, che ha tolto così all’associazione sportiva la principale fonte di sostentamento. L’azienda respinge diverse contestazioni: innanzitutto ribadisce che dopo la cessione della scuola nuoto ad Amsc, la stessa ha visto una crescita di allievi, ma che solo una parte minima dei corsisti del NC "hanno usufruito della possibilità di prelazione". E comunque, contesta Ramponi, anche con la gestione della scuola nuoto il NC non riuscirebbe a ridurre il suo debito: "Hanno confuso il ricavo con l’utile: i costi nel 2007 erano 55mila euro, il ricavo 65mila, l’utile quindi solo di 10mila euro. Ma nel 2007 il Club perdeva 44mila euro, pur avendo sia l’agonistica che i corsi"
Gli spazi acqua
NC contesta la sottrazione di ore di disponibilità delle vasche. L’azienda risponde che la richiesta è stata fatta da NC tardivamente ("in data 29 luglio, per il periodo ottobre 2010-maggio 2011"). "Tale lettera – continua Ramponi" è stata ritirata solo il 23 agosto e a settembr si sono lamentati che toglievamo lo spazio acqua". Amsc aveva concesso infatti – "secondo la sua disponibilità, come indicato dal protocollo" – 72,5 ore contro una richiesta di 80,5. Successivamente è stata aggiunta un’altra ora. "E’ solo una questione di ritardi, se ce le avessero chieste per tempo non ci sarebbero stati problemi".
Vasche e pubblicità, il contributo di Amsc
L’azienda rivendica anche altri contributi dati a sostegno, tra cui "l’utilizzo completo e gratuito dell’impianto in primaver per due giorni di gare, sospendendo pertanto la propria attività". A questo si aggiungono sconti per oltre 26mila euro dal 2001 al 2007. "Lo sconto per le stagioni successive non è stato concesso perché è venuta meno la regolarità dei pagamenti" dice ancora Ramponi
L’accordo annuale e l’aumento delle tariffe
"Nessuno li ha mai obbligati a firmarlo, strano pensare ad una imposizione quando l’accordo è firmato da entrambe le parti". L’accodo- dicono ad Amsc – è conveniente per il Nuoto Club, che infatti non va in nessun altro impianto della zona, come invece potrebbe fare. L’aumento delle tariffe "è intervenuto solo dal mese di settembre 2010, a cessata validità della convenzione stessa". Altro vantaggio che Amsc fa notare è il pagamento delle fatture, a 60 giorni fine mese. "Ma il mancato pagamento pregiudica il riconoscimento di eventuali contributi da parte di Amsc, è scritto chiaramente e l’hanno sottoscritto".
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