Inno di Mameli: il leghista Longoni resta in Aula, ma seduto

Non sembra esserci pace in Regione per "Fratelli d'Italia". Il consigliere varesino resta da solo sui banchi della Lega, ma non si alza in piedi: "Primo passo, quando il federalismo sarà complto mi alzerò"

Il consigliere leghista Longoni testa seduto durante l'inno di Mameli in RegioneNon c’è pace in Consiglio regionale – e non solo – per l’inno di Mameli. Due settimane fa, il 15 marzo, le note di Fratelli d’Italia erano risuonate per la prima volta in apertura di seduta. E risuoneranno per tutto il 2011. In quell’occasione tutti i consiglieri leghisti non si erano presentati in Aula. Stavolta, martedì 28 marzo, stesso copione, ma con una piccola variante. Il consigliere regionale varesino Giangiacomo Longoni è rimasto in Aula, ma è rimasto seduto per tutto il tempo.
Dissenso con il partito? E’ stato colto di sorpresa e non ha fatto in tempo ad uscire? Ulteriore provocazione? Niente di tutto questo. "E’ stata una mia scelta – spiega il consigliere -. Dal gruppo della Lega Nord questa volta non era arrivata nessuna indicazione. Io ho deciso di seguire l’iter dell’approvazione del federalismo: nei giorni scorsi c’è stato un avanzamento importante in Parlamento e quindi oggi sono rimasto in Aula. Quando il federalismo sarà del tutto compiuto, mi alzerò in piedi".
E a chi, anche su Varesenews, faceva notare ai leghisti che "non restano in Aula per l’inno, ma prendono lo stipendio dallo Stato", Longoni risponde: "C’è chi è presente all’inno, ma non ai lavori dell’Aula. I leghisti invece sono sempre presenti durante le sedute del Consiglio".
Sempre il 15 marzo, in realtà, a pomeriggio inoltrato era mancato il numero legale proprio perchè in Aula non era rimasto nessun esponente leghista (era saltata, fra le altre, la discussione di una mozione sul nucleare). "Quella era una scelta politica – conclude Longoni -: una questione fra Pdl e Lega, l’inno non c’entrava".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2011
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