L’Italia tra cinquant’anni? I lettori la vedono così

Sognatori o rassegnati? In molti hanno già scritto... Raccontateci le vostre previsioni, i sogni, i desideri per l'Italia del futuro.

Ci sono i pessimisti e i sognatori. Chi vorrebbe svegliarsi in un mondo a impatto zero e chi non vuole nemmeno pronunciarsi su come sarà l’Italia nei prossimi 50 anni. In occasione dell’anniversario dell’unità nazionale, per non guardare solo al passato, ai lettori di VareseNews abbiamo chiesto di raccontare i sogni per il futuro del nostro paese. Di idee ne sono arrivate diverse, così come le speranze, le previsioni dei rassegnati e quelle più serene. Ve ne proponiamo alcune: "La mia generazione – scrive Ernesto – non’è stata in grado di migliorare la qualità della vita per la generazione dei nostri figli. Auguro a loro e spero affinchè siano in grado di fare per i loro figli, ciò che i nostri padri hanno saputo fare per noi. Auspico una Italia davvero Democratica, dove nessuno si possa sentire solo o peggio ancora emarginato. Un’Italia con una classe dirigente degna di tale nome". "Immagino un’Italia – dice Felix – che finalmente non si salverà per il rotto della cuffia dalla sua spirale di declino. Una Italia che finalmente dovrà ammettere che il cancro rappresentato da Mafia, Camorra, Collusione Politica, Corruzione, Criminalità Organizzata, Clientelismo ha finalmente avuto la meglio. Questa è la realtà del Paese senza che troppi giri di parole ne ricoprano un mantello ormai grigio e logoro. Le nuove generazioni? Non ho fiducia, perchè le vecchie hanno accesso a tutte le risorse". Ma il futuro dell’Italia è anche quello delle proprie città, come ci dice Gio: "Svegliandomi di colpo nel 2061 mi trovo nella mia città , Gallarate, senza traffico: le auto sono abolite, ci si sposta su mezzi pubblici ecologici. I bambini giocano liberi: non c’è criminalità. I bambini sono tutti colorati! Nessun bianco, nessun nero: mescolati tutti in una magnifica umanità uniforme. Il mio Sindaco si chiama Abdel, il Prefetto Mariangela, il cassiere della banca Wu. E i notiziari diffondono solo belle notizie. Nessuno muore più di fame. Berlusconi è un vecchietto di 127 anni". "Mi viene difficile immaginare l’Italia nel 2061 – è il commento di Fabio123 – ma se non cambiamo gli amministratori locali e quelli che sono a Roma sicuramente non molto diversa da oggi anzi peggio. Come tanti altri spero di andarmene in un paese dove l’ordine e la giustizia sia alla base della convivenza". E ancora: "Sogno – scrive Fa – che me ne vado all’estero…che l’Italia…non è piu vivibilie… che si paga l’aria che si vivee che per i giovani non c’è piu futuro… Intanto ho trovato lavoro in Svizzera… se poi riesco mi trasferisco pure… non c’è paragone con la vita che facevo fino a 2 mesi fa in Italia… Tra l’altro… nel 2061 mica ci saro… e se ci sarò… come sarò? questo è il dilemma…"

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Pubblicato il 16 Marzo 2011
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