La “città di Malpensa” contro l’inquinamento da Pm10
Messa da parte la questione degli idrocarburi, i sindaci dei Comuni intorno all'aeroporto chiedono un monitoraggio sulle polveri sottili e pensano ad un rilancio del trasporto pubblico.
Al termine della riunione del Cuv, i sindaci delle città e dei paesi intorno a Malpensa sembrano entusiasti: «è scoppiata l’unanimità» sintetizza Mario Aspesi, primo cittadino di Cardano. «È una
vittoria della politica responsabile contro l’estremismo di chi vuole rivolgersi alla magistratura» dice, meno diplomatico, il presidente di turno del Cuv Guido Colombo. «Forse ci si aspettava uno scontro epocale, c’erano posizioni diversi e distanti, qualcuno parlava di rottura – dice il sindaco di Somma Lombardo -. Invece è emerso un dibattito interessante, con cognizione di causa da parte di tutti i sindaci». Il dibattito ha accantonato momentaneamente la questione degli idrocarburi incombusti (quelli rilevati dallo studio di Casorate Sempione) e si è concentrato sulla questione delle polveri sottili, che incidono maggiormente sulle malattie respiratorie. «Più del 90% dell’inquinamento dell’aria è dovuto al riscaldamento e al traffico, mentre le emissioni legate al traffico aereo sono solo del 3%».
Ecco perchè – questo l’accordo raggiunto – si deve pensare subito a monitorare e intervenire sulle emissioni di polveri sottili. «È inutile fare guerra all’aeroporto, meglio concentrarsi su chi produce più inquinamento» dice ancora Colombo. Il progetto prevede innanzitutto un monitoraggio degli inquinanti secondo standard nazionali: per questo Colombo, delegato dai sindaci "aeroportuali", chiederà ad Arpa di installare una rete di centraline in ogni Comune (e anche in più di una, nelle realtà più grandi) per ottenere un quadro il più completo possibile. All’Asl il compito invece di capire la correlazione tra gli inquinanti e l’aumento delle malattie respiratorie.
«Daremo poi mandato ad Agenda 21 di attivarsi per una nuova progettualità che ottenga la diminuzione del pm10 e pm2,5. Lo si farà con un monitoraggio degli impianti di riscaldamento, ma pensando anche ad individuare un ambito che si possa considerare area urbana». Visto il traffico che ruota intorno a questa zona – compreso quello che viene da fuori ed è diretto in aeroporto – si può davvero parlare di una grande città: e infatti i dati sull’inquinamento (si guardi alla centralina Arpa di Ferno) sono da grande città, l’aria che si respira è più simile a quella del centro di Milano. Una volta individuata un’area urbana, si potrebbe accedere – dicono i sindaci – ai fondi specifici previsti dallo Stato e dall’Unione Europea per abbattimento dell’inquinamento. E potrebbe tradursi, ad esempio, in una rete di trasporto pubblico più efficente di quella esistente, "frazionato" tra servizi urbani delle singole città e servizio extraurbano.
Insomma, è l’inizio di un percorso, che si spera porti un giorno a qualche risultato, visto il livello preoccupante dell’inquinamento da Pm10 intorno all’aeroporto. Intanto Colombo festeggia la «vittoria della politica» contro «l’estremismo di chi vuole ricorrere alla magistratura per risolvere i problemi».
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