La tassa d’imbarco non arriva: i Comuni non ci stanno
Istituita nel 2005, è in parte minima destinata al territorio che ospita gli aeroporti. Ma con i tagli di Tremonti sono arrivati solo una parte dei soldi: 6 milioni su 10 circa
Quando fu istituita, la tassa d’imbarco fu salutata come "la prima tassa federale", perché una partedei soldi andava direttamente al territorio. Peccato che i soldi della "Addizionale comunale non arrivino. «Tremonti ha applicato anche qui i tagli lineari alle spese, ma questa non è una spesa: sono trasferimenti, soldi che lo Stato deve ai Comuni» dice Mario Aspesi, sindaco di Cardano al Campo e presidente dell’ANCAI, l’associazione dei Comuni aeroportuali. «Lo scorso anno l’addizionale comunale sull’imbarco ha dato un gettito di 300milioni, di cui poco più del 3% destinato ai Comuni. Ma di questi soldi non è arrivata che una parte». Ogni passeggero in partenza paga 4,5 euro, che generano appunto 300 milioni complessivi, di cui circa 11 dovrebbero andare ai Comuni:ma di questi solo 6 milioni sono effettivamente arrivati alle comunità locali il cui territorio ospita aeroporti civili, da Bolzano a Lampedusa, da Caselle vicino a Torino a Ronchi dei Legionari vicino a Trieste. E naturalmente una buona parte ovviamente riguardano i Comuni intorno a Malpensa, da cui partono 18 milioni di passeggeri su 70milioni complessivi in Italia. Ma tutto rischia di impantanarsi a Roma.
Per questo Aspesi (nella foto) è andato a Roma per un incontro con i funzionari del Ministeri, per chiedere i soldi dovuti dalle comunità. «La riunione – spiega Aspesi -è stata riconvocata al 13 aprile. Da parte nostra chiediamo innanzitutto una modifica legislativa: chiediamo che la parte del gettito destinata ai Comuni sia erogata direttamente, senza che passi dal Ministero dell’Interno. E poi chiediamo di avere gli importi arretrati degli scorsi anni, pari a 15 milioni di euro». Della questione si sta occupando anche l’ANCI, l’associazione dei Comuni italiani, che ha fatto proprie le richieste della sessantina di Comuni aeroportuali italiani: della tassa aeroportuale si parlerà dunque anche in Conferenza Stato-Regioni.
«L’ANCI ha dimostrato in questi anni una buona capacità nella trattativa con lo Stato e con il Governo, per questo auspichiamo una soluzione positiva. Prendiamo solo il 3% del gettito totale della tassa, ci si lasci almeno questo. Si parla di federalismo – conclude Aspesi -, noi chiediamo che ci lascino interamente almeno quella che fu la prima tassa federale».
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