Omicidio Castiglioni, dieci anni e mezzo al figlio
Per la morte del 74enne Paolo è stato condannato il figlio Stefano anche se il tribunale non ha accolto la richiesta del pubblico ministero che chiedeva 24 anni per omicidio con dolo
E’ stato condannato a 10 anni e 6 mesi per omicidio preterintenzionale Stefano Castiglioni al termine del processo di primo grado in corte d’assise a suo carico per la morte del padre 74enne Paolo, trovato morto la mattina del 18 maggio 2009 nella sua abitazione di via Montegrappa a Busto Arsizio. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Sabrina Ditaranto, aveva chiesto 24 anni di pena per omicidio con dolo eventuale. Stefano Castiglioni è stato, invece, assolto per i reati di calunnia e maltrattamenti in famiglia. La condanna è arrivata oggi, giovedì, a meno di un anno dall’inizio del processo, pronunciata dal presidente della corte Toni Adet Novik dopo poco più di un’ora di camera di consiglio.
Durante la mattinata si sono susseguite le requisitorie di accusa, parte civile e difesa che hanno impegnato i giudici per oltre 4 ore e mezza. Per primo ha parlato il pubblico ministero Ditaranto che ha
sottolineato come ci fossero tutti gli elementi per definire una condanna: il movente economico a seguito della decisione del padre di vendere la casa dove abitava il figlio per andare a vivere con la donna ivoriana, l’occasione consistente nel litigio avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, la capacità di commetterlo in quanto più di una volta è emersa la tendenza alla violenza da parte del figlio sul padre. A confermare le frequenti liti la p.m. ha snocciolato la serie di testimonianze da parte dei vicini, il racconto della signora Grampa in particolare che raccontò di come una volta vide il figlio trascinare il padre per le scale. Chi altro aveva interessi a picchiare Paolo Castiglioni? Si chiede la Ditaranto.
La difesa rappresentata dall’avvocato Amanda Gugliotta ha invece incentrato la richiesta di assoluzione perchè il fatto non sussiste sui dubbi lasciati aperti dalla superperizia sulle cause della morte redatta dal dottor Andrea Gentilomo, il perito incaricato dal tribunale che ha lasciato senza risposta l’interrogativo principale, ovvero se le ferite trovate sul corpo di Paolo Castiglioni fossero compatibili con il pestaggio e se questo poteva aver cagionato la morte del 74enne. Secondo la difesa il processo non ha formato la prova che esclude ogni dubbio e che quindi Stefano non poteva essere condannato. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Tiberio Massironi che difendeva la donna ivoriana Marie, ha chiesto la condanna per l’accusa di calunnia da parte di Stefano nei confronti della giovane con una richiesta di risarcimento di 50 mila euro.
La corte ha ritenuto che Stefano Castiglioni sia stato davvero l’ultima persona ad aver visto il padre Paolo e di averlo malmenato nella notte tra mercoledì e giovedì ma che il figlio non avesse l’intenzione di ucciderlo. Per questo la pena richiesta dal pm non è stata accolta anche se resta comunque in piedi l’accusa di omicidio, seppur non cercato. La difesa ricorrerà in appello.
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