Quando la piazza si rifà il trucco (e i tacchi)
Presentata la nuova vesta del centro storico del paese. “Abbiamo mantenuto un pezzo della nostra storia”
 Un luogo simbolo di Daverio. Ma, verrebbe da dire, anche di tutta una civiltà industriale varesina che vedeva nel tessile un punto d’incontro geografico, di cultura e, soprattutto, economico. Qui, nella nuova piazza San Carlo e Monte Grappa di Daverio, nel periodo tra le due guerre, ma anche prima, era un fiorire di scambi per via di un amico dei produttori di stoffe impalpabili: il baco da seta. Imprenditori arrivavano a comprare, produttori vendevano; nelle vicinanze una chiesa, e un castello. Cose d’altri tempi, ma che lasciano un buon ricordo a chi ci viene per la prima volta.
Un luogo simbolo di Daverio. Ma, verrebbe da dire, anche di tutta una civiltà industriale varesina che vedeva nel tessile un punto d’incontro geografico, di cultura e, soprattutto, economico. Qui, nella nuova piazza San Carlo e Monte Grappa di Daverio, nel periodo tra le due guerre, ma anche prima, era un fiorire di scambi per via di un amico dei produttori di stoffe impalpabili: il baco da seta. Imprenditori arrivavano a comprare, produttori vendevano; nelle vicinanze una chiesa, e un castello. Cose d’altri tempi, ma che lasciano un buon ricordo a chi ci viene per la prima volta.
Oggi questi luoghi raccolti, e di incontro, sono stati rinnovati nella loro veste pubblica, la pavimentazione. I tipi di materiali scelti per questo intervento, costato 125 mila euro sono tre e sono stati illustrati dal sindaco nel corso i una breve cerimonia. Una prima bordura, in porfido, che rettifica le imperfezioni geometriche degli spazi urbani; il secondo elemento è costituito dalle lastre di granito dei percorsi perimetrali. Questi percorsi  perfettamente complanari si adattano meglio all’utilizzo dei pedoni e per coloro che hanno difficoltà motorie; il terzo elemento è il ciottolo che occupa le campiture centrali ed è il materiale carrabile storico per eccellenza.
perfettamente complanari si adattano meglio all’utilizzo dei pedoni e per coloro che hanno difficoltà motorie; il terzo elemento è il ciottolo che occupa le campiture centrali ed è il materiale carrabile storico per eccellenza.
Si imbocca la via Veneto e si arriva sempre sul ciottolato in una piazza, chiusa a sinistra da una chiesa tra muri di una volta e piccoli particolari che fan tornare indietro di cent’anni il visitatore. E’ forse questo il clima che ha voluto ricordare oggi il sindaco Alberto Tognola (foto) nelle sue parole con cui ha presentato la piazza: «Un luogo per ritrovare le tradizioni e dar la possibilità di viverle anche a quanti verranno qui per la prima volta».
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