Sacconago e Sant’Anna, voci dall’abbandono in consiglio comunale
Le interrogazioni dei consiglieri vanno a toccare alcuni tasti dolenti. Nella frazione, Agesp servizi dovrebbe cominciare alcuni interventi nel centro storico; a Sant'Anna "nessuna demolizione" in vista per il centro sociale
I quartieri periferici tengono banco in consiglio comunale: almeno sotto elezioni ce ne si ricorda o meglio. Sacconago e Sant’Anna al centro di alcune interrogazioni, targate rispettivamente PD e PdL. A toccare il primo tema, con particolare riferimento al centro storico, sempre in attesa di interventi concreti, è il sinaghino Valerio Mariani, capogruppo dei democratici. "I commercianti di Sacconago chiedono attenzione per il centro storico" ripeteva, chiedendo conto dei progetti per la creazione di parcheggi nell’area dell’ex oratorio e sul parere dell’amministrazione circa l’idea di trasferire la posta, oggi in Largo Pozzi, in posizione più centrale.
Nella sua risposta, il vicesindaco Reguzzoni, che ha la delega all’urbanistica, ha incluso un’ulteriore interrogazione relativa alla Villa Azzimonti, "visto che il parcheggio citato sarebbe proprio lì davanti". L’amministrazione ha da tempo approvato il Pii (piano integrato d’intervento) Maddalena, che prevedeva tra l’altro anche l’ampliamento della piazza della Chiesa vecchia e la sistemazione del citato parcheggio. L’intervento però, a distanza di tre anni non è ancora partito. "Sappiamo cosa succede in edilizia, qualche piccolo problema c’è", riferiva Reguzzoni, "così abbiamo detto ad Agesp Servizi di cominciare a organizzare in maniera ‘soft’ il parcheggio e la messa in sicurezza della Villa Azzimonti". Edificio che potrebbe, lo diciamo con tutti i condizionali del caso, diventare sede della scuola edile della Provincia di Varese, che, ha detto il vicesindaco ai consiglieri, si è mostrata interessata allo stabile. Nel quale, a questo punto, potrebbe trovare spazio anche l’ufficio postale, in posizione dunque più centrale rispetto all’attuale, e soprattutto con posteggi a disposizione.
Mariani, pur soddisfatto della risposta ottenuta, osservava che la Villa Azzimonti "è ormai abbandonata da quattro anni e mezzo. Servono risposte decise, quelle di Agesp servizi di questi giorni non vanno bene, si concentrano troppo sul centro, ma bisogna darne anche alle periferie. Siamo in campagna elettorale, lo dico contro il nostro stesso interesse: se fate qualcosa, ci guadagnate".
Diversa la questione relativa a Sant’Anna, rione all’estremo opposto della città, sulla direttrice per Cassano, che spegne quest’anno le cinquanta candeline e dove aveva fatto rumore una dichiarazione apparsa sulla stampa locale su una possibile demolizione del centro sociale, struttura semiabbandonata e costantemente bersaglio di vandalismi. A chiedere lumi erano i consiglieri del PdL Diego Cornacchia e Giuseppe Angelucci, della componente di Libero Confronto. Considerando che una eventuale demolizione dello stabile "non possa avvenire senza grave nocumento", i due consiglieri chiedevano di sapere se nel piano delle opere non possa entrare una somma per la ristrutturazione dell’edificio-rotonda, da ridestinare alle associazioni (che nei fatti al momento lo hanno in pratica abbandonato), oppure "come struttura per homeless"; in caso estremo, "si proceda ad una stima per venderlo ma con destinazioni diverse, uffici, commerciali, eccetera".
L’assessore Franco Castiglioni chiariva: "quella del radere al suolo è una provocazione di buonsenso.
Le associazioni che avevano necessità di riunirsi, hanno rinunciato a teneri una sede in condizioni pietose. Ho verificato ancora stasera l’incuria del luogo, una finestra rotta è ancora lì tal quale. Converrà di più demolire e ricostruire o ristrutturare? Il ragionamento era quello". Un problema più immediatamente importante per il quartiere, dice Castiglioni, è la sottostazione del riscaldamento, sul quale, centralizzato, si era accesa una piccola battaglia. "Ho chiesto a Reguzzoni, che è competente per materia, di incontrare i cittadini e di convocare Aler e Agesp Energia per dare risposte che da anni il quartiere aspetta". Il vicesindaco, chiamato in causa dal collega, sgombrava il campo dagli equivoci: "Non è nostra intenzione abbattere. Vogliamo sentire i cittadini, la parrocchia, tenete conto che un pezzo della chiesa sta su una proprietà comunale, per dare un’idea dei problemi; è sensato cominciare a fare delle manutenzioni minimali con il contributo di Aler e Agesp servizi; la struttura è mal tenuta, ma solida".
Negli interventi seguenti, dall’opposizione Corrado (gruppo La Sinistra che fa il proprio dovere) rilevava come serva il coinvolgimento delle persone del rione, prima che gli interventi fisici; Mariani per il PD insisteva sul tasto del Piano di Governo del Territorio, il nuovo strumento urbanistico tuttora in fase di faticoso "parto": "questa città si accentra troppo su via Milano e il centro" ribadiva, "bisogna intervenire in modo radicale e concreto sulle periferie. Facciamo un cronoprogramma, diamo una certezza. Diteci quali scelte concrete si vogliono fare".
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