Tricolore e Costituzione, Busto festeggia con i suoi 18enni
Cerimonia composita questa mattina a Palazzo Gilardoni con la partecipazione di tanti cittadini nonostante la pioggia. Prima del battesimo civico scoperta una targa agli ultimi eroi del Risorgimento
Alle 10 in punto sono iniziate le celebrazioni ufficiali per i 150 anni dell’unità. Il primo appuntamento è il solenne alza bandiera. In un grande silenzio, rotto solo dalle note della tromba e dal ticchettio della pioggia battente, sotto gli occhi delle autorità cittadine, il tricolore ha iniziato a sventolare sopra la città. Subito dopo la cerimonia si è spostata all’interno del Tempio Civico. Proprio oggi, infatti, è stata svelata la targa dedicata a Pozzi Pietro, Sordelli Leonardo, Brazzelli Battista, Crespi Angelo, Tosi Giovanni e Crespi Pietro: i nomi di 6 bustocchi morti nei moti risorgimentali a completare definitivamente la lista dei caduti per la Patria.
«Abbiamo questo tempio civico -dice il sindaco Farioli- e dobbiamo esserne molto fieri». Il primo cittadino porta poi i saluti del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del presidente della Regione Roberto Formigoni e dell’immancabile Angioletto Castiglioni che, assicura, ha sentito poco prima di arrivare alla commemorazione. Poco prima che la targa venisse scoperta, Farioli annuncia a sorpresa che «saranno dedicati due luoghi della città ad Angelo Castiglioni e Giambattista Roggia» senza però specificare né quali né quando. La cittadinanza, accorsa in numero considerevole, è stata poi invitata nella «sala più sacra della città» per partecipare al “battesimo civico” dei neo-maggiorenni bustocchi. Durante la cerimonia «fortemente voluta da tutto il consiglio comunale», sono stati consegnati ad una trentina di ragazzi il tricolore, una copia dello statuto della regione Lombardia e la Costituzione.
Il sindaco, così come ha fatto anche ieri sera al Sociale, si è poi lanciato in una lezione di educazione civica per celebrare i valori dell’unità che si mantiene grazie «alla volontà dei cittadini e non dalle parole di sedicenti leader politici». Non ha quindi senso «litigare stupidamente ed infantilmente su una festa come il 17 marzo» perchè è «semplicemente straordinario commemorare di essere dei cittadini italiani». Farioli continua il suo elogio all’unità della nostra nazione definendo «doveroso dividersi e confrontarsi sulle questioni politiche ma è peccaminoso dividersi sulla nostra cultura condivisa». E prima che i neo cittadini-elettori sfilassero davanti ai banchi dell’amministrazione per ritirare il loro pacchetto, Farioli ha annunciato: « Metterò a disposizione 5mila euro, dei miei soldi, per un concorso che premi il miglior lavoro sull’unità d’Italia».
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