Manifattura Cittadina si presenta con 13 donne in lista

I promotori assicurano che non hanno avuto nessun problema a trovarne di disponibili a mettersi in gioco. L'obiettivo è rappresentare una fetta di società civile

Manifattura cittadina, lista civica che sostiene la candidatura di Carlo Stelluti, ha incontrato, ieri in via Milano, i cittadini con un gazebo al quale erano presenti molti dei componenti della lista: tra i quali sono presenti ben 13 donne. «Non abbiamo avuto nessuna difficoltà a trovare donne che si volessero candidare, si sono presentate sppontaneamente – ha spiegato Marta Tosi – è questa la differenza tra la nostra e le altre liste. Tra di noi ci sono persone che si vogliono impegnare con entusiasmo e senza imposizioni dall’alto». Si tratta di persone della società civile che hanno come unico interesse il miglioramento della città e che non sono conosciute per la politica ma per il lavoro che fanno e per le relazioni che hanno instaurato senza discorsi di interesse.

L’idea di Manifattura Cittadina, che si può evincere dalle tantissime iniziative che propone durante l’anno, è quella di riportare in luce una città che vive ancora sotto le ceneri della cementificazione, un concetto di partecipazione e occupazione degli spazi pubblici che si basa sulla sostenibilità e sul recupero della bellezza che viene dal passato ma che sa guardare al futuro. Secondo Manifattura l’amministrazione deve orientare e sviluppare le iniziative esistenti sul territorio valorizzando le capacità dei soggetti attivi nel campo delle politiche sociali e di quelle culturali. A questo fine definisce criteri trasparenti di accesso alle risorse (sedi, spazi per attività culturali e sociali, patrocini, contributi).

All’interno dell’ampia coalizione del centrosinistra l’apporto di Manifattura Cittadina si concentra anche sulla questione lavoro: «E’ indispensabile pensare ad interventi sperimentali ad elevata potenzialità, alcuni dei quali già presenti nella storia della città e inspiegabilmente abbandonate in questi ultimi anni: ad esempio gli incubatori di imprese, la previsione di spazi e momenti dedicati alla promozione della cultura della imprenditorialità, della contaminazione positiva tra idee e progetti innovativi» – dice il programma.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Aprile 2011
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