Rinasce il centro sociale di Sant’Anna
L’associazione Vivere Meglio prende in gestione la struttura di via Stoppani: ospiterà corsi per i cittadini ed eventi culturali. Il Comitato di quartiere: “Bella iniziativa, ma siamo stati lasciati fuori”
A cinquant’anni dalla fondazione torna in vita il centro sociale di Sant’Anna: la struttura di via Stoppani, da tempo abbandonata al degrado e agli atti vandalici, punta a tornare un luogo di riferimento per tutti i cittadini del quartiere grazie ai lavori di riqualificazione messi in opera dall’associazione Vivere Meglio, alla quale una delibera comunale ha affidato il ripristino e la gestione del centro. L’iniziativa, presentata oggi dall’assessore alla Qualità della Vita Luciano Lista, prevede anche l’organizzazione di corsi ed eventi culturali, oltre ai servizi di aiuto e sostegno ai più bisognosi che già da tempo rientrano nei compiti dell’associazione. “Questo quartiere – spiega Lista – non ha avuto negli anni l’attenzione che meritava. Da circa tre anni stiamo provando in ogni modo a metterlo in pari con il resto della città, a partire dalla viabilità che si trovava in condizioni pietose. Mancava ancora però un tassello: il ruolo del centro sociale, un punto di aggregazione e di ritrovo dove un tempo si tenevano feste, dibattiti e incontri. Il centro oggi si sta avviando a un nuovo splendore grazie alla convenzione con l’associazione Vivere Meglio, che si farà carico della sua manutenzione e del coinvolgimento dei cittadini di Sant’Anna, ma non solo. Questa non è comunque l’unica iniziativa per la crescita del quartiere: le prossime tappe saranno la realizzazione del sottopasso di via dei Sassi e della pista ciclabile in via Palermo, al fine di creare un collegamento con la zona ospedaliera e con il centro della città”. Astrid Pintus, presidente di Vivere Meglio, spiega più nel dettaglio i programmi dell’associazione: “La disponibilità di questo spazio ci permette di fare un salto di qualità: continueremo a offrire servizi alle persone, dall’assistenza sanitaria al semplice centro di ascolto, ma organizzeremo anche eventi culturali di tono divulgativo, dalle presentazioni di libri alle degustazioni enologiche, e corsi per i cittadini, tra cui yoga e ginnastica dolce. Puntiamo a migliorare l’interazione fra le generazioni e fra le persone di diverse condizioni sociali. Il centro sarà un posto in cui venire non soltanto per cercare aiuto, ma anche per passare un paio d’ore con gli amici, organizzare feste di compleanno o anniversari di matrimonio”. E proprio con una festa, sabato 30 aprile al teatro della chiesa di Sant’Anna, inizierà la nuova vita della struttura, che però ha ancora bisogno del sostegno dei cittadini: “Ci servono donazioni di ogni tipo – ricorda Astrid Pintus – dalle vernici per i muri al vestiario per i senzatetto, passando per i prodotti alimentari che distribuiamo alle famiglie in difficoltà”. Particolare attenzione è riservata all’integrazione degli stranieri, affidata a Redouan El Harrouchi: “Organizzeremo incontri dedicati alle donne che subiscono abusi e violenze, un problema particolarmente sentito tra gli immigrati di origine araba”.
Il Comitato spontaneo di quartiere, fondato nel 2008, accoglie tutto sommato con favore l’iniziativa dell’amministrazione: “C’era bisogno di questo intervento – dice il presidente Franco Cascio – il centro era abbandonato al degrado, una vergogna solo a guardarlo. Certo, c’è ancora un po’ di scetticismo nel quartiere, perché di promesse se ne sono sentite tante, ma pochi sono stati i risultati. Credo però che questa possa diventare una fase storica per il rilancio di Sant’Anna”. Qualche voce dissonante però emerge: “Ci saremmo aspettati – protesta Sandro Russo, un altro membro del comitato – che all’interno della struttura fosse riservato lo spazio per la nostra sede. Ci sentiamo un po’ defenestrati e temiamo che l’amministrazione comunale deleghi ogni compito all’associazione, allontanandosi dal quartiere”. Critiche a cui l’assessore Lista risponde così: “Da tre anni propongo al Comitato di prendere in gestione il centro, ma nessuno si è voluto assumere la responsabilità della ristrutturazione e della manutenzione. Ora un responsabile è stato trovato, ma questo non significa che si voglia lasciare fuori qualcuno: il Comitato di quartiere resta il mio interlocutore privilegiato”. L’associazione Vivere Meglio ha comunque assicurato la piena disponibilità dei locali sia per le riunioni del Comitato, sia per le assemblee di condominio della zona che torneranno, come un tempo, a svolgersi nell’aula magna del centro.
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