Tornado, prima sortita armata in Libia
Alle 13 i primi due cacciabombardieri sono decolalti dalla base di Trapani. Calderoli: “Di male in peggio”. Il Pd presenta la sua mozione
Prima missione con bombe a bordo per i Tornado italiani contro obiettivi militari libici. I decolli di due velivoli si sono verificati poco prima delle 13.
Alla missione ha partecipato una coppia di “Tornado Ids”: si tratta di velivoli specializzati nell’acquisizione di target specifici a terra attualmente rischierati nella base di Trapani Birgi. I caccia sono dotati di armamento di precisione per colpire «bersagli selezionati».
Immediate le reazioni del mondo politico, specialmente di quelle della Lega, che nelle ultime ore si è opposta fermamente ai bombardamenti da parte dell’aviazione italiana. «Di male in peggio» è stato difatti il commento del ministro della semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono un commento sui primi raid armati italiani in Libia. «Solo quattro parole», ha precisato l’esponente leghista che però evidenziano che lo scontro tra Carroccio e Pdl sulla missione militare libica è ancora molto aspro. Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con una nota: «Tremonti è impegnato con me a ritrovare con la Lega i termini di un comune impegno politico anche sulla politica estera».
«Il vero interesse nazionale è liberarci di Berlusconi e far cadere questo pessimo governo. Le opposizioni hanno ora l’occasione per poterlo fare e non va sprecata». Lo afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
Nel frattempo il Pd ha depositato alla camera una mozione che verrà discuussa la prossima settimana.
“Adottare ogni iniziativa necessaria ad assicurare una concreta protezione dei civili, in coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di sicurezza delle nazioni unite e le conseguenti deliberazioni del Parlamento italiano, mantenendo altresì costantemente aggiornate le Camere sulla quotidiana evoluzione del contesto libico” si legge nel testo richiesto nella mozione sulla crisi libica che il Pd ha depositato alla Camera e rivolto ad impegnare il Governo. L’atto parlamentare, a primo firma del capogruppo democratico a Montecitorio Dario Franceschini, richiama la risoluzione approvata il 24 marzo 2011 dalla Camera dei deputati e le “comunicazioni rese dal governo alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato in data 27 aprile 2011”. Inoltre, considera “il drammatico aggravarsi della situazione umanitaria in Libia, con particolare riguardo alle aree oggetto di pesanti e indiscriminati bombardamenti da parte delle truppe del colonnello Gheddafi, specie nell’area di Misurata e Zintan, dove si stanno consumando vere e proprie stragi di civili”.
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