
Bancarotta fraudolenta, cinque denunce
Far fallire la vecchia società e ripartire con un’altra e nascondere le tracce delle dissipazioni patrimoniali. Era questo l’obiettivo di una società cassanese
Far fallire la vecchia società e ripartire con un’altra, nascondendo però le tracce delle dissipazioni patrimoniali. Era questo l’obiettivo di una società di Cassano Magnago che operava nel settore produzione di gru e macchinari meccanici.
A scoprirlo la Compagnia della Guardia di Finanza di Gallarate nel corso di un’ approfondita attività investigativa, svolta su delega della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, avviata a seguito del fallimento, avvenuto nel 2009 della società.Cinque persone sono state infine denunciate per bancarotta fraudolenta.
Le indagini – condotte attraverso perquisizioni, sequestri, analisi documentali e finanziarie, ricostruzioni contabili e testimonianza – hanno accertato una serie di gravi irregolarità, commesse dai soci ed amministratori della società fallita. Nello specifico, è stata accertata la distruzione di gran parte della contabilità, nonché la realizzazione di operazioni simulate e l’emissione di fatture false, condotte per arrivare a sottratte il patrimonio aziendale. È stato appurato, in particolare, l’indebito trasferimento di crediti, denaro ed attrezzature dalla società fallita ad altra impresa di nuova costituzione, riconducibile agli stessi artefici della frode, che intendevano continuare ad esercitare la medesima attività economica, senza accollarsi, però, i debiti accumulati con la precedente gestione aziendale.
Erano state predisposte, pertanto, finte vendite di beni aziendali, strumentali alla continuazione dell’attività, in capo all’altro soggetto giuridico, sul quale sono stati fatti artificiosamente confluire anche incassi relativi a commesse e cessioni di beni effettuate dalla società fallita. In alcuni casi, inoltre, i responsabili della frode avevano incassato direttamente crediti della fallita, utilizzando il ricavato per fini esclusivamente personali.
Il progetto mirava, in sintesi, alla prosecuzione dell’attività imprenditoriale, spostando beni, marchio d’impresa, know how e personale dipendente in una nuova struttura societaria. Nel frattempo avrebbero abbandonato la precedente azienda, in difficoltà gestionali, sia sotto il profilo economico che finanziario, ad un preordinato fallimento, cercando di occultare le tracce delle dissipazioni patrimoniali realizzate, attraverso la distruzione delle scritture contabili.

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