Caianiello: “Guenzani farà fatica a tenere insieme la coalizione”
Il leader del PdL accusa una parte del centrosinistra di "calunnie" e attacca la Lega. Ma riconosce: "Guenzani ha saputo conquistare una parte del centrodestra"
«Il merito è di Guenzani, la sua capacità è stata, da moderato, di allargare la coalizione e conquistare anche voto di contestazione di pancia, che c’è in città ed è evidente». Così Nino Caianiello, leader del PdL locale (nella foto con il candidato Massimo Bossi), commenta il voto che ha visto il candidato del centrosinistra trionfare con uno scarto del 10%.
Merito a Guenzani, «che ha saputo conquistare anche una parte del nostro elettorato» e un attacco alla Lega, che prima ha sollecitato il voto di protesta con messaggi forti e poi ha fatto mancare l’appoggio al ballottaggio: « ha fatto questa scelta, non la giudico. È una valutazione che deve fare la Lega: noi pensiamo che la città è di centrodestra e non doveva andare al centrosinistra».
Il gran leader locale del PdL dice che «è stata fatta da parte loro (del centrosinistra, ndr) una campagna elettorale dura: non da parte di Guenzani, ma di altri che hanno usato la polemica e la calunnia. Noi invece non abbiamo cercato il voto di pancia». Rispetto anche alla condotta dura dell’ultima settimana Caianiello non ritiene di aver fatto errori: «credo che sia presto per poterlo dire, così a caldo». Sono stati usati dei toni forti, ad esempio sulla fantomatica moschea… «È nel loro programma, abbiamo solo messo in luce. Guenzani si è presentato come moderato anche con l’appoggio di gente come Veltroni e Letta. Perché non ha invitato Vendola?»
Certo riconosce che i toni usati dal centrosinistra sono stati, nel complesso, diversi da quelli della Lega: «Quando segretario della Lega dice che abbiamo offeso Massimo Bossi… insomma, chi ha detto che c’è la mafia a Gallarate? Chi ha detto che Massimo Bossi ha la faccia da pirla, chi ha detto di avere la mano pesante? Non siamo noi» conclude, riferendosi agli attacchi di Umberto Bossi, venuto in città diverse volte.
Quanto a Guenzani, è convinto che «avrà problemi a tenere unita la maggioranza che ha dentro forze con valori diversi dai suoi. Problema suo, ora non posso che fargli i complimenti». E in più «dovrà tenere a bada anche la Lega e Ferrazzi, che gli hanno portato i loro voti». E sui "centri di potere" evocati da Guenzani, dice: «Adesso metteranno le mani sui conti di Amsc, vedranno se si tratta di centri di potere. Io dico solo che questa è la città dove nei centri di potere, alla Fondazione dei Teatri, abbiamo messo anche una personalità del centrosinistra».
Cambia qualcosa negli equilibri provinciali, ora che il PdL si vede ridimensionato a Gallarate (e non solo)? La risposta è netta e telegrafica: «Gallarate fa testo a se. Noi abbiamo sostenuto Fontana, se è sindaco a Varese lo deve al PdL tutto, non c’è mai stato e non c’è un PdL buono e un PdL cattivo».
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