Referendum, perché andare a votare secondo l’Udc
Domenica 12 e lunedì 13 giugno urne aperte in tutta Italia per quattro consultazioni referendarie
Riceviamo e pubblichiamo
Alla vigilia del referendum, l’UDC sezione di Samarate, spiega ai lettori del forum di Varese News perché bisogna votare.
– Il voto non è solo un diritto acquisito ma un dovere nei confronti dello stato, inteso come popolo italiano; il referendum lo è ancora di più perché in qualche modo il voto non delega altri a decidere a nostro nome ma ci permette di votare secondo coscienza civile e non per ideologia politica. La maggioranza delle persone pensa che questo sia un voto politico contro qualcuno o qualcosa; noi lasciamo che ognuno pensi a ciò che crede ed esprima con il proprio voto la scelta personale.
– I voti dei referendum anche in passato, hanno cambiato il percorso politico e sociale del nostro paese; non giudichiamo i risultati ma affermiamo che sicuramente sono stati importanti per il cambiamento sociale e civile; quindi chi pensa che abbiano un valore marginale, si sbaglia.
– Non è un voto inutile, l’esempio arriva dal voto per il nucleare; la maggioranza avendo già misurato il polso dell’opinione pubblica sulla questione del nucleare, aveva decretato una “sospensione del progetto”, probabilmente chi fa analisi sulle tendenze dell’opinione pubblica aveva intuito che di li a poco si sarebbe accesa una scintilla che avrebbe scatenato un incendio … Una sospensione perché una volta calmate le acque, tutto sarebbe piano piano tornato come prima e il nucleare avrebbe ripreso il suo cammino, bastava solo aspettare un po …
– Se c’è una valutazione politica del voto al referendum è quella che ci permette di capire che non sempre ciò che dice il partito è ciò che l’elettore crede; i referendum su aborto e divorzio, in passato, hanno mostrato una tendenza molto discordante con la politica di chi al momento era al governo … come dicevamo, la politica è una cosa e la coscienza un’altra.
– Nel 1993 è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti; nel 1987 viene abrogata la norma che limitava la responsabilità dei magistrati; Nel 1995 venne abrogata la norma che faceva della Rai un servizio pubblico. Questi sono gli esempi che spesso quando viene varata una legge, i politici di turno lasciano passare un anno o poco più e poi subito varano altre leggi che in qualche modo sostituiscono quelle abrogate. Questo non dobbiamo più permetterlo; indipendentemente da ciò che viene deciso, se il popolo ha scelto la propria strada è la politica che deve adeguarsi e non viceversa.
– I referendum del passato, a parte alcuni casi, hanno avuto sorti meschine perché il numero dei votanti è sempre stato insufficiente, questo legato al fatto che spesso i referendum in Italia, anzi quasi sempre, sono abrogativi, servono cioè ad abrogare leggi esistenti. Chiaramente sarebbe meglio poter lanciare referendum propositivi, ma al momento per fare un po di pulizia dobbiamo togliere ciò che di sbagliato c’è: prima si pulisce la parete, poi si vernicia.
– Riteniamo che il nostro paese stia prendendo una deriva pericolosa, quasi come se non potendo più raddrizzare il timone, qualcuno a pensato bene di cambiare la meta; la privatizzazione o meno di alcuni fondamentali servizi suonano come la sconfitta della gestione organica dello stato e la conseguente delega ad altri di ciò che dovrebbe essere gestito a nome e per conto del popolo italiano. Prima di tagliare le spese per la scuola, la sanità, lo sviluppo sociale, sarebbe utile veramente identificare i buchi neri della nostra economia e sanarli; molti sanno dove si trovano ma quasi nessuno ci si vuole buttare. Ci vorrà molto tempo per consolidare un cambiamento reale ma in qualche modo e da qualche parte bisogna cominciare.
– Il voto al referendum è fondamentale per dire alla politica ciò che vogliamo veramente, costringendola a fare i conti con noi direttamente sulle”cose da fare” e non sulle persone; la responsabilità quindi è fortissima, siamo noi a stabilire le basi del nostro futuro.
– Per attuare un cambiamento vero , tutti devono essere coinvolti a diverso titolo e con diverse responsabilità, la nostra è questa.
– I rappresentanti nazionali dell’UDC hanno lasciato alla libera scelta andare o meno a votare, dando delle indicazioni sul voto; noi dell’UDC di Samarate non diamo indicazioni di voto, ma vi diciamo di andare a votare. Per tutti.
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