Sul palco di Albizzate arrivano i Ministri
Un concerto dietro l’altro e un successo di pubblico che cresce ogni volta. Per i Ministri sembra proprio un momento d’oro
Un concerto dietro l’altro e un successo di pubblico che cresce ogni volta. Per i Ministri sembra proprio un momento d’oro nonostante loro assicurino che non è così, «sono quattro anni che viviamo un lungo flusso di successi, quattro anni di stanze d’albergo e viaggi in furgone ma soprattutto di tanta gente che ad ogni data ci regala emozioni».
Sta di fatto che solo qualche giorno fa erano sullo stesso palco insieme ai Foo Fighter e a Iggy Pop, anche se Federico Dragogna, chitarrista e seconda voce del gruppo, racconta che la differenza fra le grandi date e i concerti più piccoli non si sente più, «per noi suonare al Madison Square Garden o all’Albizzate Valley Festival è lo stesso, ogni volta cerchiamo solo di conquistarci la fiducia della gente che viene ad ascoltarci». E sarà così anche sul palco di Albizzate, giovedì 30 giugno, quando i ministri suoneranno all’Albizzate Valley Festival.
«Quando abbiamo cominciato a suonare ci capitava di farlo anche davanti a poche decine di persone – racconta Federico -, non ce ne è mai importato granché: un gruppo quando si trova davanti al suo pubblico può decidere di fare molte cose, noi abbiamo sempre deciso di fare un gran “casino”. La nostra carriera è sempre stata così, i live sono il nostro campo d’azione, che ci fossero 8 persone o migliaia, abbiamo sempre dato il massimo in modo che ognuno di loro possa tornare a casa entusiasta del nostro concerto».
Una carriera che di certo, almeno da quattro anni a questa parte, assorbe tutte le loro energie, «la nostra vita adesso è concentrata solo sulla musica, del resto non c’è il tempo materiale per fare altro – racconta Federico -. Facciamo decine e decine di date in ogni angolo d’Italia, lunghissimi periodi senza dormire durante i quali ci spostiamo in continuazione. Ma è innegabile che la nostra vita ci soddisfa. Il gruppo è la nostra famiglia, viviamo delle emozioni molto forti e stiamo bene insieme”».
Amici da sempre, i Ministri sembrano proprio una “family”, come la chiama Federico:«Tra di noi non ci sono litigate o scenate, siamo rimasti i compagni di liceo che eravamo quando ci siamo conosciuti. Anche le persone che ci seguono nelle nostre data sono rimaste le stesse: il nostro produttore, il fonico, in ogni tour si respira davvero l’aria di una lunga “gita delle medie”».
Una “lunga gita” che ogni giorno li porta in lungo e in largo per la penisola, «vediamo un sacco d’Italia – racconta Federico -, ne vediamo i suoi tanti spaccati, di gioia e di disperazione. Anche se spesso la vediamo in un contesto di speranza che è quello che porta la musica: la dimensione musicale è di per se un fatto di speranza. Certo vediamo anche regioni o province dove percepisce la disperazione, non tanto economica quanto di prospettive che non ci sono. Ci sono zone invece che abbiamo visto cambiare radicalmente. Penso ad esempio la Puglia, dove anche la musica ha contribuito a determinare il cambiamento: mi viene in mente l’Italia Wave e altri festival che adesso si svolgono lì, mi viene in mente un artista come Caparezza e tutto quello che ha fatto per la sua terra. In quella regione, anche dalla musica, si è creato un indotto fatto soprattutto di speranza».
Per saperne di più non resta che andare a vederli ad Albizzate, o in una delle tante date che continueranno a fare, anche perché, conclude Federico, «da qua a settembre suoneremo come matti».
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