Un arcobaleno di pace per Angioletto

Celebrato al Tempio Civico il decimo compleanno del teatro Arcobaleno, l’associazione israeliana con cui Castiglioni collaborò. Una cerimonia all’insegna della concordia e dell’armonia tra le religioni

Non poteva esserci ricordo migliore per Angioletto Castiglioni, il reduce dei lager e memoria storica della guerra che ha lasciato un segno indelebile a Busto Arsizio: a un mese dalla sua scomparsa, il Comitato Amici del Tempio Civico di Sant’Anna gli ha dedicato oggi la simbolica commemorazione “Un Arcobaleno per Angioletto”, in concomitanza con il decimo compleanno del teatro Arcobaleno Beresheet-La’Shalom, l’associazione israeliana che riunisce giovani attori di tutte le culture e le religioni. Una realtà a cui anche Busto Arsizio ha dato il suo contributo e che lo stesso Angioletto aveva incontrato negli scorsi anni, suscitando grande affetto e stima nei ragazzi e negli educatori Angelica e Yehuda Livné, autori tra l’altro di un messaggio di auguri in occasione del 50° anniversario del Tempietto Civico. Ma la simbologia non si ferma qua: tutti i presenti alla veglia per Angioletto ricordano infatti che, proprio quella sera, nel cielo sopra il Tempietto apparve improvvisamente un arcobaleno.

Un segno di pace e di unione che non è passato inosservato: il Comitato e il teatro Arcobaleno, insieme all’Associazione Italia-Israele, hanno infatti voluto ricordare Angioletto con la lettura di tre preghiere, una per ciascuna delle tre principali religioni monoteiste (cattolicesimo, ebraismo e Islam). Luigi Giavini, in particolare, ha recitato una particolare versione del Padre Nostro scritta per l’occasione da Gian Battista Roggia: “Aiutaci a riscoprirci fratelli” è una delle invocazioni rivolte a Dio dal 98enne professore, anima e simbolo della vita culturale della città. La lettura della preghiera ebraica è stata invece affidata a Lilli Pesaro, figlia di un deportato nei lager nazisti, che ha recitato anche il testo del Salmo 23. Al termine, la lettura della commovente preghiera scritta da Angioletto Castiglioni per i compagni caduti nei campi di sterminio
.
“Mi piace immaginare – ha detto nell’occasione il sindaco Gigi Farioli – che questo arcobaleno inizi da Busto e finisca in Galilea, dove Angelica Livné ha avuto il coraggio di lavorare per la pace e la concordia. Angioletto è stato promotore di una educazione permanente alla pace, ricordandoci che ognuno di noi è essenziale all’altro. Spero che oggi sia l’inizio della costruzione concreta della pace, non solo come assenza di guerra, ma come operazione di giustizia, di dignità e di libertà. Il 28 giugno inizieremo l’attività della nuova giunta nella sala dedicata ad Angioletto, e spero che lo faremo con sufficiente amore per la pace e la verità e un po’ meno di amore per noi stessi”. Monsignor Franco Agnesi, che ha introdotto la cerimonia, ha voluto invece rileggere le parole che i ragazzi del teatro Arcobaleno dedicarono ad Angioletto: “Dobbiamo continuare a ricordare chi ci ha dato la sua vita su un piatto d’argento affinché potessimo raccontare che un mondo è possibile”. In occasione dell’evento, inoltre, a tutti i presenti è stato distribuito un libretto contenente i commenti e i pensieri lasciati dai cittadini di Busto Arsizio al Tempio Civico durante la veglia funebre di Castiglioni.

La cerimonia, non a caso inserita nei festeggiamenti per il patrono di Busto (San Giovanni è infatti venerato come santo in tutte e tre le principali religioni), assume un significato ancora più rilevante per la coincidenza con i recenti episodi di cronaca: l’organizzazione di una festa di ispirazione neofascista, con tanto di storpiatura del simbolo del Comune, stride con i valori di amicizia, solidarietà e pace di cui Angioletto Castiglioni è stato portatore.

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Pubblicato il 23 Giugno 2011
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