Aspem Reti, il Pd chiede gli atti: “Basta alibi”

Sono già trascorsi i canonici tre giorni previsti dal Regolamento per la trasmissione di tale relazione anche ai consiglieri comunali e il capogruppo Mirabelli ha presentato regolare domanda di accesso

 ASPEM RETI è una società pubblica, nata per gestire la rete idrica, che, nel 2009, ha accumulato ben 1.510.757 euro di passivo, 580.000 euro dei quali per la gestione, di soli tre mesi, della piscina della Schiranna.

 

Si tratta di un carrozzone con un solo dipendente gestito da un presidente (PDL) e ben quattro consiglieri di amministrazione (2 PDL, 1 Lega Nord e 1 UDC), nominati dal sindaco, che costano alla collettività 38.546 euro lordi ogni anno. Cui vanno aggiunti altri 38.259 euro lordi all’anno per un collegio sindacale di tre persone.

 

Sulle ragioni e sulle responsabilità del “ disastro” del 2009, hanno indagato ben due Commissioni: la prima politica e la seconda tecnica.

 

Quest’ultima Commissione ha terminato i suoi lavori venerdì 1 luglio con una relazione di 10 pagine, che è stata consegnata al sindaco lunedì 4 luglio.

 

Sono già trascorsi i canonici tre giorni previsti dal Regolamento per la trasmissione di tale relazione anche ai consiglieri comunali i quali abbiano presentato regolare domanda di accesso agli atti, ma, purtroppo, a noi non è ancora stato fornito niente.

 

Nonostante il nostro continuo pressing, il sindaco non solo non ci ha consegnato la relazione in suo possesso, che sarebbe nostro diritto avere, ma non ha preso nemmeno alcuna decisione in merito ad ASPEM RETI.

 

E’ ormai evidente che ci troviamo di fronte ad una precisa scelta politica: il tentativo, cioè, di rinviare sine die qualsiasi decisione su ASPEM RETI,  concretizzatosi prima con la scaltra richiesta di un ulteriore approfondimento della vicenda, poi con due “generose” proroghe concesse alla Commissione tecnica incaricata, ora con l’incomprensibile difficoltà a fornire la documentazione da essa prodotta in cinque mesi di lavoro.

 

Una scelta scandalosa se si considera che, su come sono stati spesi 1.510. 757 euro di soldi pubblici, sarebbe necessaria la massima trasparenza.

 

Il sindaco, che ha mantenuto la delega alle municipalizzate, non ha proprio più alibi.

 

Gli chiediamo, pertanto, con forza, di consegnarci al più presto la documentazione che ci è dovuta e di dire pubblicamente, la verità su questa clamorosa vicenda.

 

ASPEM RETI ha gestito bene o male la piscina della Schiranna? Ha mantenuto ciò che era previsto nel suo piano economico finanziario? Ha rispettato il mandato che il Consiglio comunale gli aveva affidato? Ha espletato, per i lavori eseguiti, regolari procedure di gara? Le spese che ha sostenuto sono quelle che avrebbe fatto un buon padre di famiglia?

 

Trincerarsi dietro un imbarazzante silenzio contribuisce soltanto ad alimentare dubbi e sospetti. Il sindaco abbia il coraggio di raccontare ai varesini che pagano le tasse comunali perché sono stati chiamati a mettere mano al portafogli per ripianare il debito di ASPEM RETI.

 

Ci permettiamo di ricordargli, per l’ennesima volta, che, se tutto ciò fosse capitato nel privato, presidente e CDA sarebbero stati azzerati da tempo.

 
 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2011
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