Bambini di Chernobyl: un aiuto da Villa Recalcati
L'Assessorato alle Politiche Sociali ha stanziato un contributo a sostegno delle associazioni che si occupano dell'accoglienza
Chernobyl è ormai un incubo lontano, ma la solidarietà nei confronti dei più giovani, che ancora oggi pagano pesantemente il disastro nucleare del 1986, non si è spenta e la Provincia di Varese con l’Assessorato alle Politiche Sociali ha stanziato un piccolo, ma significativo contributo a sostegno dell’attività svolta dalle associazioni che si occupano dell’accoglienza dei ragazzi (1000 euro per ogni associazione).
Sono circa 200, infatti, i bambini ucraini e bielorussi che ancora oggi presentano le devastanti conseguenze di quella tragedia e che ogni anno vengono ospitati nel periodo estivo da molte famiglie residenti nella nostra provincia. Sono proprio state le associazioni di volontariato a costruire nel tempo un ponte solidale e a dare un supporto nell’organizzare i soggiorni. Attualmente sono 8 le realtà attive e nel dettaglio: Associazione Umanitaria Pro-Bambini nel mondo (Aubam) di Busto Arsizio; Fondazione Aiutiamoli a vivere – Comitato di Caronno Pertusella; Cicogna Solidale di Induno Olona; Comitato Progetto Cernobyl di Induno Olona; Associazione per l’accoglienza bambini di Cernobyl di Malnate; Associazione “Senza Confini” Onlus di Marchirolo; Comitato Famiglie per i bambini di Cernobyl di Saronno e Comitato bambini di Cernobyl di Sesto Calende. Tutte svolgono un lavoro prezioso e sono un punto di riferimento importante poiché oltre a dispensare consigli pratici utili al periodo di soggiorno, rappresentano anche una finestra di collegamento con i paesi e le famiglie di provenienza dei ragazzi.
«E’ questa una realtà di grande interesse – ha spiegato l’Assessore alle Politiche sociali Christian Campiotti – Da decenni, senza troppi proclami, 8 associazioni attive su tutto il nostro territorio provinciale portano avanti un’iniziativa lodevole anche negli ultimi anni in cui l’attenzione mediatica si è spenta. Non si è spenta invece la volontà di proseguire un percorso difficile e l’impegno nel donare a questi giovani un periodo di vacanza utile anche sotto il profilo della salute. Per tale motivo abbiamo voluto certificare con un gesto concreto la vicinanza e l’apprezzamento per l’opera svolta, che contribuisce a fare della nostra provincia una realtà concretamente solidale».
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