Euro debole, le merci “perdono il treno”
La rivalutazione del franco svizzero crea qualche problema a chi si occupa di trasporto ferroviario: crescono i costi e chi spedisce potrebbe preferire i camion
Il Franco si rafforza, l’Euro è debole e le merci rischiano di tornare (in parte) su camion, anziché viaggiare sui treni. La prospettiva preoccupa anche le imprese di trasporto combinato strada-rotaia, come ad esempio la Hupac che ha a Busto Arsizio uno dei suoi terminal principali per il traffico transalpino attraverso la Svizzera.
Malgrado la crescita del mercato, le attese per il futuro sono definite «caute». Il motivo è, appunto, la forte rivalutazione del franco svizzero rispetto all’euro. «L’euro è la valuta di riferimento nel trasporto merci internazionale su strada – spiega Bernhard Kunz, direttore di Hupac SA – e pertanto anche per il trasporto combinato. A causa della perdita del cambio dell’euro, gli incassi subiscono una flessione massiccia e non riescono più a coprire i costi del trasporto ferroviario svizzero», che sono pagati – ovviamente – in Franchi Svizzeri. Hupac ha in programma di contrastare questa dinamica con ulteriori riduzioni dei costi e aumenti di produttività. «Per preservare la competitività del trasporto combinato rispetto alla strada è necessaria la collaborazione ancora più stretta di tutti i partner della filiera del trasporto», chiede Kunz. Ci si riferisce anche al potenziamento delle infrastrutture legate al grande progetto Alptransit, per cui servono adeguamenti sulle tratte d’accesso dall’Italia (via Luino e via Chiasso).
I numeri per Hupac rimangono comunque positivi e ritornano ai numeri pre-crisi economica: nel primo semestre 2011 la società ha trasportato 375.893 spedizioni stradali sui treni della propria rete di trasporti europea, superando così i volumi record del 2008 nel periodo corrispondente. La direttrice attraverso il corridoio del Brennero ha segnato una crescita particolarmente vivace con un incremento del 42,5%. Anche il traffico non transalpino ha registrato uno sviluppo positivo con un aumento del 16,6%. Più modesta è stata la crescita del traffico transalpino attraverso la Svizzera (+ 6,5%), quello che riguarda direttamente il nostro territorio.
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