Marantelli: “I politici sprecano e anche la democrazia non si sente tanto bene”

Tra le testimonianze sugli sprechi “onorevoli” raccolte tra i nostri parlamentari si aggiunge quella del deputato del Partito Democratico, che di Montecitorio denuncia un particolare in più: gli uffici

Tra le testimonianze sugli sprechi “onorevoli” raccolte tra i nostri parlamentari si aggiunge Daniele Marantellianche quella di Daniele Marantelli, deputato del Partito Democratico, che di Montecitorio denuncia un particolare in più: gli uffici.
«Ciascuno di noi deputati ha a un ufficio personale disponibile 24 ore su 24. In questo esiste un doppio spreco – spiega il deputato varesino – da un lato perché un ufficio di questo tipo, per come è strutturata oggi l’attività del Parlamentare, non è giustificabile. Chi di noi lo fa seriamente passa il suo tempo in aula oppure sul territorio a raccogliere le istanze della gente. In secondo luogo trovo scandaloso che questi uffici, sempre a nostra disposizione, non siano di proprietà della Camera ma che siano di una società terza alla quale la Camera paga un affitto enorme».
Stessa cosa per autoblu e regalie varie, «l’altro giorno uscendo dall’albergo ho visto sfrecciare non so quante autoblu verso la Camera, anche di colleghi del mio partito. Questo non è più accettabile, il parlamentare deve eliminare questi ignobili privilegi che sono il simbolo di un male ben più radicato».
Degli sprechi della “Casta”, e del modo di eliminarli, Marantelli ne fa un discorso di sistema, un’analisi della saluta della nostra democrazia. «Il problema di queste storture, autoblu e privilegi vari, è che sono dei simboli. Vanno stroncati ma non risolvono il problema che invece è profondamente radicato anche nella società civile, con le corporazioni, le lobby, le rendite di posizione, gli evasori fiscali. Io non uso Facebook e gli altri social network, ma parlo con la gente, con chi lavora sul territorio e ho il polso della situazione, dei sentimenti che si respirano e delle cose che chiedono. La gente è sempre più arrabbiata perché il loro diritto al benessere si scontra con queste caste di privilegiati».
La strada per uscire da questa “situazione paludosa” è, secondo Marantelli, un’operazione verità: «la politica e i partiti devono ritrovare la loro dignità e spazzare via tutti queste incrostazioni. Ma allo stesso tempo devono usare tutta la loro dignità e autorevolezza per combattere le stratificazioni corporative che ammorbano il paese e lo stato della democrazia».
La risposta, dice il deputato varesino, non può essere solo una risposta alla demagogia:«non possiamo tornare ad una situazione in cui fare il politico era cosa solo per chi se lo poteva permettere – spiega Marantelli -, tuttavia è giusto denunciare tutti gli squilibri che emergono e darvi una risposta seria. Cosa che non si è fatta con questa manovra che invece entra a gamba tesa sulle classi più deboli e ormai anche sul ceto medio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Luglio 2011
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