Rumore e traffico stradale, Gallarate s’interroga sulla terza pista

All'incontro sull'espansione di Malpensa molti addetti ai lavori, ma anche qualche residente esasperato dalle nuove rotte degli aerei. L'assessore Senaldi: "Il Pgt non tiene neppure conto dell'impatto di Malpensa"

Gallarate non c’entra con Malpensa. Almeno formalmente, visto che il Comune non fa parte del gruppo del Cuv, il Consorzio Urbanistico Volontario intorno all’aeroporto: la realtà è però che anche qui la questione dell’espansione dello scalo esiste. «L’impatto dell’aeroporto lo vediamo già oggi, con il rumore degli aerei in decollo che è diventato più pesante per Cajello, Crenna e Moriggia» ha detto l’assessore all’urbanistica Angelo Senaldi, (a sinistra nella foto) nel corso dell’assemblea aperta convocata lunedì sera. «Anche a Cedrate è un disastro, il rumore degli aerei in alcune ore è fortissimo. Mi chiedo cosa sarà con la terza pista» ha aggiunto un residente del quartiere Est di Gallarate. Poca, a dire il vero, la gente intervenuta all’incontro (escludendo gli "addetti ai lavori"): segno che se il problema esiste, forse fino ad oggi non si è parlato a fondo delle prospettive future che toccherebbero anche Gallarate.
L’assessore Senaldi lo ricollega anche indirettamente al «Pgt che non considera impatto di Malpensa», anche tenendo conto che fino a un anno fa il Master Plan di Sea era poco più di una bozza senza contenuti (mentre oggi è una proposta concreta, su cui il territorio è chiamato a esprimersi). Anche per questo Senaldi – affiancato dall’assessore alla partecipazione Cinzia Colombo, che ha promosso l’incontro – spiega che è «è uno dei motivi che ci spinge a rivedere il Pgt». Tra le questioni richiamate, anche in altri interventi, c’è anche quella della viabilità e del traffico, tra previsioni di aumento e infrastrutture ancora da realizzare, con difficoltà d’inserimento evidenti già oggi. Oltre a questo, rimane la questione dell’impatto complessivo sul territorio, analizzato anche dal sindaco di Vizzola Ticino Romano Miotti. Anche il solo dato sul consumo di suolo rende evidente l’importanza dell’ampliamento che si profila all’orizzonte: «Sono 330 ettari di bosco e brughiera, vale a dire il doppio del bosco che ogni anno viene abbattuto in Lombardia» spiega Milena Bertani, presidente del Parco del Ticino. «Il nostro parere – ha aggiunto Bertani – non può essere positivo, non ci sono le condizioni minime».

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Pubblicato il 13 Luglio 2011
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