Tra la piazza e l’area mercato, il paese s’interroga
Tre episodi in due settimane hanno agitato la comunità, si parla della droga che circola e qualcuno dice: "C'è la mano di qualcun'altro dietro l'agguato". Ma c'è anche chi a Cardano si sente tranquillissimo
Il giorno dopo l’agguato in pieno centro, Cardano al Campo è scossa e s’interroga: nel centro della cittadina non si parla d’altro, anche se qualcuno ancora adesso sta scoprendo quel che è successo. «Ma davvero gli hanno sparato sette volte?» dice una signora davanti alle poste. Il fatto ha preoccupato molti, ma il clima è influenzato anche dagli episodi recenti che hanno agitato le acque: «In queste due settimane abbiamo visto di tutto – dice Carlo, mentre beve un caffè in uno dei tre bar della piazza -. L’agguato di ieri, quello che si è chiuso in casa e si è sparato. E poi un altro episodio passato più di nascosto: dei ragazzi hanno fatto una rissa, si sono feriti e hanno lasciato una scia di sangue lungo la via». L’episodio è stato ricordato anche dal sindaco di Cardano Mario Aspesi: la traccia di sangue portava fino al piazzale del mercato e alla casa dell’acqua. «Si trovano tanti giovani, credo che
giri molta droga, lo spazio è ampio e un po’ nascosto» dice una ragazza in coda per riempire le bottiglie. Molti ricordano che fu il teatro di un omicidio, nel 2005. Qui di giorno l’area è molto viva, molti vengono a prendere l’acqua o il latte, ci sono le poste, il mercato due volte a settimana. Ma la sera è diverso: «A volte sono al ponte della superstrada, si drogano nel buio» dice Sebastiano, un signore anziano con accento siciliano. «Cardano sta diventando uno schifo, ne succede una ogni giorni. Gente che non fa niente in piazza, che non si sa come vive. Servirebbe più polizia, più carabinieri. Anche i vigili non si vedono mai, anche qui in piazza».
In piazza tutti ne parlano. L’impiegata di un’attività di servizi che si affaccia sulla strada racconta: «La mia collega dalla sua scrivania ieri ha visto tutto, oggi è a casa, credo che sia rimasta un po’ sconvolta. Certe cose non le abbiamo mai viste, anche se Cardano ha già una brutta nomea». La preoccupazione c’è, qualcuno dice che dietro l’episodio non c’è una questione personale: «C’è la mano di qualcun altro» dice un signore che non vuole dire il suo nome. «Si parla tanto di ‘ndrangheta qui vicino, in fin dei conti siamo anche noi a due passi da Malpensa e a tutti gli interessi. Ogni giorno si legge dei sequestri di droga» dice anche Carlo (quello del bar), informatissimo anche sui progetti di ampliamento dell’aeroporto e sui «soldi che fanno girare».
Attenzione, però. L’impressione per il fatto è tanta, molte persone si sentono insicure. Ma molti altri non vogliono che si parli della cittadina come di un luogo pericoloso e parlano di episodi specifici. «Io a Cardano ci vivo da 50 anni e sto benissimo» dice una signora anziana in fila con le bottiglie alla casa dell’acqua.
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