Abdoul Diaby dallo stadio ai giardinetti di Piazza Risorgimento
Da calciatore in Libia si è ritrovato profugo in Italia e ora spera di veder riconosciuto il suo diritto all'asilo: la sua storia è stata ripresa da una web tv nelle strade di Gallarate
Dall’erba dello stadio a quella dei giardinetti di Piazza Risorgimento: la storia di Abdoul Karim Diaby, il calciatore fuggito dalla Libia e approdato a Gallarate, diventa anche un microdocumentario. Il filmato è stato realizzato da Lookout Tv, la web tv interculturale, che racconta spesso storie di immigrati (e sempre più spesso, di figli di immigrati) in Italia. Le riprese mostrano Abdoul Diaby nella casa di Cedrate dove sono accolti provvisoriamente i rifugiati, davanti alla stazione, nelle strade del centro e nei giardinetti di Piazza Risorgimento (i rifugiati hanno libertà di movimento, devono solo rientrare in serata). Tra le voci che raccontano la storia ci sono anche quelle degli ivoriani residenti a Gallarate e quella di Saro Alibrandi, uno degli operatore di Exodus che gestiscono la casa che accoglie i rifugiati, che vengono dall’Africa equatoriale, dall’Eritrea, dal Pakistan.
Abdoul racconta la propria storia, riflette sul suo futuro, parla della pazzia del regime di Gheddafi: «Ho giocato contro la squadra di Al Saif Gheddafi… non capisce niente di calcio, ma decide lui: ad un ragazzo che non voleva giocare nella sua squadra hanno sparato in un piede». Ora Diaby spera di avere un futuro in Europa e nel frattempo vive il suo soggiorno provvisorio a Gallarate.
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