Claudio Castiglioni commemorato a Montecitorio
A farlo è stato Marco Reguzzoni, capogruppo della lega Nord alla camera dei deputati "Castiglioni ha dimostrato che sappiamo produrre, che la nostra tecnologia è capace di fare prodotti che non temono rivalità"
Claudio Castiglioni ricordato nell’aula di Montecitorio: a farlo, è stato il capogruppo della lega Nord, il varesino Marco Reguzzoni. «Voglio commemorare – ha detto Reguzzoni in Aula – una perdita che il nostro Paese ha subito nel mese di agosto. La scomparsa di un vero e proprio capitano di industria, Claudio Castiglioni, illustre varesino, sportivo molto conosciuto e cofondatore della famosa Cagiva, uno dei marchi più noti nel nostro Paese e nel mondo. Era un uomo generoso, un appassionato di industria e di produzione che è riuscito a contrastare, con eccellenze come la mitica Aletta Rossa, la produzione giapponese e americana dell’epoca».
«Era un appassionato di moto – ha continuato il capogruppo del Carroccio – ma amava anche la tecnologia, l’industria e la produzione quale valore fondamentale per il nostro Paese. Un’industria e una tecnologia che ha difeso anche a costo di sacrificare gli interessi personali, e di questo dobbiamo dargliene atto. Spesso si parla infatti di proprietà delle aziende, ebbene Claudio Castigliani scelse di mantenere la produzione allo stabilimento della Schiranna a Varese, perché le moto sono nate lì, perché lì nacque la storia del motociclismo, oltre a quella dell’aviazione del nostro Paese, perché nel nostro Paese si fanno i prodotti più belli. La Brutale dell’Mv Augusta, ad esempio, è un simbolo in tutto il mondo. A tutto questo si deve aggiungere il riconoscimento delle impareggiabili doti umane, di simpatia, generosità, di quell’amicizia che io mi sentivo onorato di poter contraccambiare e di una stima che non è solo mia ma di tanti colleghi che hanno potuto conoscere Claudio Castiglioni, e apprezzarlo nelle varie vicissitudini della sua carriera imprenditoriale, sportiva e politica».
«Credo sia giusto – ha concluso Reguzzoni rivolgendosi all’Aula – commemorarlo in questa sede, anche perché Claudio Castiglioni ha dimostrato che noi sappiamo produrre, che la nostra tecnologia e i nostri operai sono capaci di fare prodotti che non temono rivalità, né con i giapponesi, né con i tedeschi o gli americani, in un settore così competitivo come quello del motociclismo. Ciò significa che la nostra tecnologia è spesso superiore a quella di qualsiasi altro, purché ci sia la condizione di produrla da noi, purché le fabbriche rimangano da noi, purché venga valorizzato quello che è veramente il valore aggiunto del nostro Paese, cioè la conoscenza e le capacità dei nostri operai e delle nostre manovalanze».
Un concetto che Marco Reguzzoni ha poi ribadito al termine della seduta, traducendolo nella più stretta attualità. «I problemi del paese – ha spiegato – non si possono risolvere aumentando il carico fiscale sui pensionati. Le priorità per superare la crisi sono altre: dobbiamo difendere la nostra produzione, le nostre aziende e la nostra industria. È lì’ che dobbiamo intervenire per il rilancio. Basterebbe far rientrare il 20 per cento della nostra produzione all’estero».
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