Morrone: “Ma solo la Corte dei Conti ha chiarito”
Il segretario generale del Comune precisa la sua posizione nel caso-indennità in 3SG e fa riferimento ad un pronunciamento della magistratura contabile: "Solo a marzo si è chiarita la cosa"
«Doverose precisazioni». Le chiama così, Giuseppe Morrone, segretario generale del Comune di Gallarate e – per un breve periodo, anche direttore generale ad interim di 3SG. Morrone precisa di fronte ai «ripetuti e ingiusti attacchi» nell’ambito della polemica sul caso-indennità al Camelot.
Di fronte alle ricostruzioni negli articoli di stampa definiti «incompleti e truffaldini», Morrone specifica che il suo incarico ad interim «accettato per spirito di servizio e a titolo assolutamente gratuito» è durato solo un mese, «poche settimane necessarie a individuare un nuovo direttore. In tale arco temporale mi sono limitato, per ovvie ragioni, ad assicurare l’ordinaria amministrazione, consapevole che le analisi sull’azienda e l’elaborazione di iniziative future sarebbero toccate ad altri». Si parla del periodo – burrascoso – in cui si è passati dalla direzione generale di Franco Rudoni a quella di Manila Leoni.
«Faccio presente inoltre – continua Morrone – che all’epoca non era assolutamente pacifico che il D.L. N. 78/2010 si applicasse anche alle Aziende Speciali come 3SG, con conseguente azzeramento dei compensi ai membri del Cda. Spiace constatare come tale sottolineatura, da me effettuata nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, sia stata ignorata e che, anzi, si sia più volte affermato il contrario, con ciò gettando discredito sulla correttezza del mio lavoro». La questione della natura giuridica dell’azienda, in effetti, era stata affrontata in maniera dubitativa ai tempi della nomina di Paolo Caravati a presidente, che le opposizioni contestavano in modo energico. «La Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per la Lombardia ha ritenuto applicabili le norme relative all’azzeramento dei compensi ai Consigli d’Amministrazione delle Aziende Speciali, seppure attraverso espressioni dubitative come “appare” “non sembra” e simili, solo nell’adunanza in camera di consiglio del 15 marzo 2011 e, quindi, dopo che il sottoscritto ha lasciato l’incarico alla Camelot. Tale orientamento è stato confermato con il Parere n. 366 del 15 giugno 2011». Ormai è dato per certo ed è quindi il momento di recuperare le somme, anche quelle erogate dopo il mese di marzo, per altri tre mesi.
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