Spazzaneve e laboratorio scientifico. Il tesoro mai utilizzato di Camelot

Nei sotterranei dell'azienda comunale 3SG c'è di tutto: dotazioni acquistate nel passato e risultate inutili, che ora il nuovo CdA cerca di vendere. Dopo la perdita del 2010, il primo semestre del 2011 è positivo: +12mila euro

Una caverna piena di tesori costati migliaia di euro, ma del tutto inutili. Nei sotterranei della 3SG-Camelot di via Sottocorno c’è di tutto e di più: un presepe con figure giganti, costato 70mila euro, un laboratorio scientifico per analisi mai utilizzato, una turbofresa spazzaneve mai usata. Il "tesoro inutile" è stato portato alla luce nel corso di una commissione bilancio-servizi sociali a cui ha partecipato anche il (nuovo) consiglio d’amministrazione di 3SG, presieduto da Enrico Moresi. «Cercheremo di recuperare risorse vendendo una parte delle dotazioni: in parte sono obsolete, magari possono interessare a qualche ong che opera nel Terzo Mondo» ha spiegato il neopresidente, affiancato dal direttore Manila Leoni.
Gli acquisti risalgono in gran parte al tempo della direzione di Giancarlo Durante, che per 3SG aveva progetti d’avanguardia rimasti però nei sotterranei: così accadde per esempio per il laboratorio "L’Alambicco" che costò 200mila euro e invece non è mai entrato in funzione. «Ma c’è anche una spazzaneve a turbina mobile, mai usato: ha ancora le gomme intonse» ha spiegato ancora Moresi ai consiglieri comunali quasi increduli.

Ora si deve recuperare i soldi, per ridare fiato all’azienda, che è in perdita ma presenta un trend positivo. 3SG chiude infatti in perdita per il secondo anno, ma i primi sei mesi del 2011 parlano di una evoluzione positiva, che consentirebbe di chiudere in pareggio. «La situazione è positiva, il Comune in questa fase non deve intervenire per ripianare: la situazione finanziaria è equilibrata» ha spiegato l’assessore al bilancio e società partecipate Alberto Lovazzano. Il primo semestre del 2011 segnala un miglioramento, con un attivo di 12mila euro (19mila a fine agosto), positivo soprattutto se confrontato con la perdita di 205mila euro dell’esercizio 2010. «Esclusi compensi degli amministratori da recuperare» ha puntualizzato Manila Leoni: si parla dei soldi (più di 70mila euro) erogati dall’azienda a presidenti e consiglieri d’amministrazione dopo il maggio 2010, quando invece la legge prevedeva la gratuità dell’impegno. «Quasi tutti gli ex amministratori hanno già espresso la disponibilità a restituire gli emolumenti non previsti, con 27 mesi di rateizzazione. Prima recuperiamo i soldi, poi decidiamo come spenderli» ha concluso Moresi.

Al di là del tesoro di cose inutilizzate, nel corso della commissione sono emerse altre spese ingenti. Per esempio l’incarico dato per la progettazione di nuove opere antincendio, necessarie per ottenere nuove certificazioni dai vigili del fuoco sulla parte più recente del complesso: l’incarico professionale dal valore di 19300 euro fu deliberato il 23 maggio 2011 (in pieno periodo elettorale) e affidato all’architetto Riccardo Papa. «Quel Papa?» ha chiesto qualcuno in commissione, riferendosi al coinvolgimento del professionista nella inchiesta Lolita sull’edilizia. Adesso, per completare la certificazione, l’azienda si sta muovendo per avere un incontro in tempi brevi con i Vigili del Fuoco. Ultima scoperta: da 7 anni il contratto per la ristorazione all’interno della struttura di via Sottocorno è scaduto. E si è sempre andati avanti a suon di proroghe alla stessa azienda.

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Pubblicato il 24 Settembre 2011
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