“La malattia dei topi è rara e non si prende dai gamberi”

Si attende di conoscere l'esito dell'indagine approfondita per capire come si sia potuto ammalare un pescatore, ricoverato per leptospirosi

Allarme leptospirosi sul lago di Varese? L’azienda sanitaria di Varese invita alla calma. La storia dell’uomo ricoverato al reparto infettivi dell’ospedale di Circolo di Varese per aver contratto la "malattia dei topi" ha subito innescato un allarme tra i frequentatori delle sponde lacustri.

Stando alla prima ricostruzione, l’uomo avrebbe contratto il morbo nel corso di una battuta di pesca di gamberi in uno dei rivoli che scendono al lago lungo la sponda di Bodio. 
Ora l’Asl attende i risultati di ulteriori approfondimenti per capire la reale situazione e prendere, nel caso, gli adeguati provvedimenti per evitare ulteriori casi di leptospirosi: « Gli ambienti inquinati sono quelli dove c’è acqua stagnante – spiega il dottor Renna responsabile del Dipartimento della Prevenzione dell’Asl – si tratta di bacini per l’irrigazione degli orti o acque ferme in prossimità di rivoli. Qui è possibile trovare urina di topi, che è il vettore della malattia. Per evitar contagi, però, è sufficiente dotarsi di adeguate coperture come stivali e guanti di gomma. Se io  vado a pescare con il retino ma a mani nude, corro dei rischi».

Qualunque sarà il responso finale, l’Asl vuole ridimensionare l’evento: in provincia, si tratta del quarto caso dopo quelli del 2003, del 2004 e del 2007, avvenuti in luoghi diversi e mai riconducibili alle acque del lago inquinate. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Novembre 2011
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