Dal web alla carta, il blog di Rossi diventa un libro
«Una scelta di trasparenza, questa del libro, per condividere i propri post anche con quanti desidererebbero farlo, ma non essendo internauti, non praticano la rete internet»
Se il blog è quel luogo virtuale della rete internet in cui l’autore comunica i propri pensieri e opinioni ‘postandoli’, Paolo Rossi – negli anni passati leader del movimento varesino della Democrazia cristiana e ora senatore del Partito democratico da due legislature – ha portato quel luogo della rete su carta, con il suo libro «Mamma mia il blog!», Macchione editore euro 14,00.
Una scelta di trasparenza, questa del libro, per condividere i propri post anche con quanti desidererebbero farlo, ma non essendo internauti, non praticano la rete internet. Scritto con uno stile sobrio in cui trova spazio anche l’ironia delle vignette umoristiche di Gaspare Morgione, giornalista de La Prealpina.
Il blog Varese politica, dove Paolo Rossi inserisce i suoi post, non è un luogo d’incontro (forum), un’agorà elettronica a tema prefissato e regolato da un amministratore, ma una specie di diario elettronico pubblico proprio perché visibile da chiunque. E se l’autore cerca così, scrivendo dal suo studio romano di via santa Chiara, un’occasione per condividere con altri un proprio pensiero o un’opinione, il lettore riesce in tal modo a seguire passo dopo passo l’autore/senatore, di sentirlo, di conoscerlo meglio e, se si vuole, anche di interagire con lui. Un nuovo modo di fare politica, il blog, di mantenere vivo il contatto fra i cittadini ed i politici.
E per sfuggire ad un presente che scorre spesso troppo rapidamente, che lascia finire nel “dimenticatoio” molto di quanto si è precedentemente scritto, per «riannodare i fili tra il senso della memoria e la rapidità del presente» – e quindi per sottrarsi all’oblio -, Paolo Rossi allarga le possibilità comunicative del blog ed offre un’altra opportunità: ha scelto i post, i suoi post, e li ha raccolti nel libro, indicandone data e ora dell’inserimento.
Quale occasione migliore per poter tracciare una linea storica di riflessioni che spaziano da problemi locali – quale le elezioni per il nuovo sindaco che si sono svolte lo scorso maggio – passando da quelli nazionali ed arrivando anche a quelli più squisitamente internazionali, quale la campagna di Libia conclusasi con l’uccisione del rais Gheddafi.
E qua e là spunta qualche riflessione che parte dalla saggezza orientale, e che porta il senatore a concludere che «nella vita gli esempi ed i comportamenti contano di più delle parole. Anche in politica dovrebbe essere così».
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