
L’inchiesta sull’elicottero caduto porta in Francia
A Trento i test sul motore, a Parigi l'acquisizione dei dati di volo. L'indagine deve accertare se il mezzo sia caduto perché aveva dei difetti di costruzione
Il motore dell’elicottero caduto nel lago di Varese il 14 novembre del 2009è stato smontato pezzo per pezzo e sarà inviato a un’officina specializzata di Trento. Quel giorno morirono il pilota padovano Simone Detomi e l’industriale bresciano di 65 anni Marcello Gabana. L’elicottero, un Ecureuil As 350B3 privato e a sei posti, era decollato da Verbania e diretto a Montichiari. Il 14 dicembre si terranno tutti i test per capire se presenta dei difetti strutturali. L’elicottero è stato analizzato in queste settimane. Le analisi sono importanti perché una delle ipotesi su cui si basa l’inchiesta è che il mezzo avesse un difetto al motore, ed è per questo che la procura di Varese ha inserito anche i manager delle ditte costruttrici nell’elenco degli indagati.
In questi giorni i tecnici nominati dal pm hanno rilevato che potrebbero esserci dei tagli coincidenti tra le pale del rotore anteriore e di quello posteriore, come se si fossero toccati. L’ipotesi su cui sta lavorando il pm Massimo Baraldo, sulla scorta delle analisi dei periti Schettino e Radini, è che la coda dell’elicottero si sia imbarcata facendo toccare le eliche. Il motivo di questa anomalia è da accertare. Le cause finora ipotizzate sono due. La prima ricostruzione parte dall’errore umano; il pilota stava navigando a vista, era una giornata di fitta nebbia e stava cercando dei punti di riferimento a terra, ma non si sarebbe accorto di essere arrivato a ridosso dell’acqua; avrebbe tentato di risalire e la coda avrebbe urtato il lago.
Una seconda tesi sarebbe quella invece del guasto tecnico: in questo caso si dovrebbe parlare della rottura di un pezzo meccanico per la trasmissione di movimento al rotore di coda, che avrebbe sbilanciato e fatto perdere l’equilibrio al velivolo.
L’inchiesta è iniziata con il pm Tiziano Masini e vede finora indagate 13 persone, tra cui anche i responsabili legali della ditta francese che ha costruito l’elicottero, la ditta che ha fabbricato il motore e quella che ha curato la manutenzione. A Trento si capirà se il motore aveva difetti, ma il passaggio decisivo dell’indagine sarà l’acquisizione dei dati computerizzati, che l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo avrà entro marzo dalla corrispondente agenzia di Parigi. I dati sono una sorta di scatola nera dell’elicottero ma senza registrazioni di cabina; presentano una certa complessità tecnologica e sono decifrabili solo grazie alle apparecchiature che la stessa casa costruttrice possiede.

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