“Che bello portarvi in scena”

La regista Valentina Maselli rivolge un pensiero a tutti coloro che hanno scritto le lettere a Babbo Natale portate in scena dalla Compagnia Teatrale Altre Tracce. "E' stata una lunga magia"

Le lettere di Babbo Natale scritte dagli adulti e messe in scena dalla Compagnia Altre Tracce hanno divertito e commosso. Un esperimento riuscito che ha sorpreso un po’ anche Valentina Maselli, l’ideatrice del progetto nonchè regista della compagnia teatrale varesina. L’ultimo appuntamento delle varie tappe dello spettacolo natalizio è stato in una casa di riposo. Ancora un momento coinvolgente, che ha dato un senso al lavoro di oltre due mesi. Tantissime le lettere arrivate (se volete rileggerle aprite qui.), anche in redazione: la compagnia ha dovuto sceglierne sole alcune da portare sul palcoscenico. Un vortice di emozioni e sensazioni che non poteva lasciare indifferente. Chi guardava e chi recitava.
Ecco il pensiero di Valentina, dopo l’ultimo spettacolo
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Dopo lo spettacolo, alla casa di riposo di Barasso, una signora novantenne mi si avvicina piangendo, mi dice di esser tornata bambina per il tempo di uno spettacolo. Mi salgono le lacrime, penso che tutto il lavoro svolto e la fatica valgono questo momento. E non riesco a trattenerle perché d’un tratto, soltanto alla vigilia dell’ultima replica, e solo ora grazie a questa signora, finalmente mi rendo conto. Tutto è iniziato con un’idea, un’idea semplice, così semplice che non avremmo mai pensato all’avventura che ci preparavamo a vivere. Chiedendovi di scrivere sottoforma di lettere a Babbo Natale i vostri desideri e sogni eravamo titubanti anche se speranzosi… le persone, gli adulti, avranno ancora voglia di credere in un po’ di magia? Ci avete affidato le vostre lettere. Contenevano sogni, disperazioni, giochi e ricordi. Parole di speranza, a volte rabbiose, ironiche, irriverenti.
Vi siete lasciati andare ad un gioco antico, a quello che facevamo da bambini, nel farlo molti hanno aperto i loro cuori, altri ancora hanno detto cose che avevano tra i denti da troppo tempo… molti ringraziavano la vita per i doni che gli sono stati concessi. E noi siamo stati destinatari di tutto questo e abbiamo avuto il privilegio di trasformare le vostre voci scritte in parole udite e in immagini teatrali, nel linguaggio che meglio conosciamo. Ripenso a tutti coloro che ci hanno supportato, ospitato, sostenuto e mi rendo conto, qui, davanti a questa dolcissima vecchietta, che qualcosa è successo, una specie di magia, lo capisco ora, lo vedo in queste rughe che si trasformano in un bellissimo sorriso sdentato.
Ripenso alle facce della gente che spiavo durante la messa in scena… erano sorrisi, come posso dire, come bambini…
Valentina

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2012
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